Quel fan di Messi che non ha retto al tracollo argentino

Il calcio è vita, passione, amore per una maglia, per dei colori. Poi, c’è chi fa del calcio una sola ragione di vita o di morte. E purtroppo la notizia di questa mattina ha sconvolto il mondo del calcio perché un ragazzo di appena 30 anni, indiano, tifosissimo dell’Argentina, si è tolto la vita dopo la sconfitta dell’Albiceleste contro la Croazia. Si chiamava Alex Dinu.

Tragedia

Ragazzo chiuso ed introverso, come lo hanno descritto gli amici. Si era allontano da casa facendo perdere le proprie tracce poche ore dopo il ko con la Croazia. I suoi genitori, che la sera lo avevano lasciato a guardare la partita in tv prima di andare a dormire, al risveglio non lo hanno più trovato ed hanno subito temuto il peggio non fosse altro perché il ragazzo ha lasciato un biglietto da recapitare al mondo: “Non mi resta più nulla da vedere al mondo, me ne vado, ma nessuno deve essere considerato responsabile della mia morte”. Giorni prima, sul suo diario, aveva postato una foto con una scritta: “Messi, la mia vita è dedicata a te, in attesa di vederti alzare al cielo Coppa del Mondiale di Russia”.

Il corpo

Questa mattina il cadavere del ragazzo è stato trovato nel letto del fiume Meenachil, poco distante dall’abitazione di Alex che nella vita faceva il commercialista a Kottayam nello Stato meridionale di Kerale in India. Una sconfitta, quella dell’Argentina, che ha finito con lo sconvolgere la vita di questo ragazzo, piccolo e fragile, che non ha retto emotivamente al crollo della sua squadra del cuore. E la notizia è rimbalzata anche in casa Argentina dove pure nel ritiro di Bronnitsy non si vivono ore serene.

Caos

Il pari con l’Islanda, la sconfitta con la Croazia, hanno posto Messi (ieri 31 anni, ma poco da festeggiare) e compagni davanti al classico e poco simpatico bivio del prendere o lasciare. La vittoria della Nigeria contro l’Islanda ha riacceso una piccola fiammella, ma adesso l’Albiceleste non può più sbagliare. Le voci si rincorrono. Nei giorni scorsi si era parlato di esonero di Sampaoli in vista della partita della vita poi rientrate con il presidende dell’Afa Claudio Sapia che è intervenuto a gamba tesa sui giornalisti argentini, rei di fare troppo chiacchiere, inutili e tendenziose. “Sono state scritte cose inaudite, mai accadute. Menzogne, non c’è in atto nessun golpe interno. Voi siete il quarto potere, ma ci sono diversi modi di esercitarlo, senza dimenticare che siete comunicatori, ma non tutti sono uguali, ce ne sono alcuni diversi e a volte alcuni trascendono nella loro funzione di comunicazione, distorcendo i fatti”.

Ultima chance

Gli stessi inviati argentini riferiscono però di frizioni all’interno del gruppo, letteralmente spaccato, al punto che la squadra si è incontrata con il ct, in particolare i senatori avrebbero “consigliato”  a Sampaoli alcune scelte di formazione. Tra queste l’abbandono della difesa a tre e ritorno ai quattro con l’innesto di Fazio, l’esclusione del portiere Caballero, quindi Biglia e Di Maria in mezzo dopo essere accantonati contro la Croazia. Se sarà così lo scopriremo presto. Anche Mascherano e Biglia hanno cercato di ricondurre la vicenda su binari più pacati, ma intanto il clima rimane rovente. In panchina ci sarà Sampaoli, ma martedì alle 21 a San Pietroburgo, dovrà esserci soprattutto l’Argentina, quella vera, perchè al di là di attriti e veleni, di formazioni, l’Albiceleste deve ritrovarsi. Non avrà un’altra prova di appello. Altrimenti valige pronte e imbarco sul primo volo per Buenos Aires.