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Poker alla Fiorentina, la Roma vola

Meglio di così la Roma non poteva chiudere l'anno, con una vittoria netta quanto importante: 4-1 alla Fiorentina frutto dei gol di Dzeko, Kolarov, Pellegrini e Zaniolo. In mezzo il gol di Badelj che aveva alimentato le speranze di rimonta viola.  Senza Chiesa che non è stato nemmeno convocato, Montella (3-5-2) si affida a Boateng e Vlahovic in prima linea, poi confermati gli uomini che nell'ultimo turno hanno affrontato l'Inter. Fonseca (4-2-3-1) invece conferma Pellegrini, Zaniolo e Perotti alle spalle di Edin Dzeko, e in difesa ritrova la coppia centrale titolare, ovvero Mancini e Smalling. Nella Roma c'è Florenzi, terza partita di fila per il capitano giallorosso: 33 mila gli spettatori al Franchi con oltre tremila tifosi romanisti nel settore ospiti esaurito. Tanta pioggia durante l'intera giornata, ma partita risparmiata.

Roma avanti

Parte meglio, ordinata, concentrata, la squadra giallorossa, brava a gestire il possesso palla. Fischi per l'ex Veretout che si è lasciato malissimo con la piazza. La Roma fa la partita con la Viola pronta ad agire in controgioco come nell'occasione che vede protagonista Pau Lopez chiamato prima ad uscire sui piedi di Vlahovic, poi a respingere un destro di Boateng. Vlahovic trova anche la via delle rete dopo una bella imbeccata di Castrovilli, ma si era alzata prima la bandierina dell'assistente di Orsato. Sembra essersi destata dal torpore la Fiorentina, ma al primo affondo concreto, la Roma passa. Gran giocata di Lorenzo Pellegrini che rimette in mezzo per Zaniolo che confeziona un assist al bacio di prima per Edin Dzeko che solo davanti a Dragowski non fallisce: 1-0 Roma e partita sbloccata dopo meno di venti minuti. E a stretto giro arriva pure il raddoppio. Punizione di Kolarov, magistrale, con palla che scavalca la barriera e si insacca sotto lo sguardo impietrito del portiere viola. Un uno-due pazzesco in appena tre minuti. Insiste la Roma, sciolta nella manovra, Zaniolo e Dzeko ci provano ma vengono murati al momento della conclusione. Mezz'ora di gioco, inerzia del match tutta dalla parte dei giallorossi con la Fiorentina che però la riapre grazie ad un flipper pazzesco con palla che finisce sui piedi di Badelj, destro sotto misura sul quale può nulla Pau Lopez: 1-2 e partita riaperta, anche se la Roma la potrebbe chiudere a stretto giro. Lancio di Florenzi per Perotti che controlla davanti a Dragowski ma viene miracolosamente anticipato da Lirola che salva la Fiorentina. Più nulla fino all'intervallo, partita godibilissima e ripresa tutta da giocare.

Poker servito

Parte meglio la Fiorentina nella ripresa provando a mettere pressione alla Roma alla ricerca del pari. Punizione di Badelj, Pezzella fa da sponda sul secondo palo, ma nessuno è pronto a raccogliere l'invito. Zaniolo ci prova in controgioco, murato al momento della conclusione. Ma la Fiorentina è viva e lo dimostra con percussioni fulminee. Si scalda il “Franchi” che soffia alle spalle dei Viola, Roma in questa fase in attesa. Castrovilli va a contatto con Mancini e va a terra, Orsato vede la simulazione e ammonisce il calciatore viola, ma la Fiorentina insiste. Cambia Montella, fuori Boateng, dentro Pedro al fine di avere maggiore profondità. E' bravo Dzeko a capire il momento e far salire la squadra, fa a sportellate da solo contro l'intera difesa viola, guadagna punizioni e fa respirare la difesa. Lopez anticipa di un soffio Pedro lanciato a rete. Ma la Roma quando si distende è altra cosa. Pellegrini rimette le cose a posto, triangholo con Dzeko, chiuso con un destro al volo chirurgico: Dragowski è sorpreso e battuto sul primo palo: 3-1 Roma alla mezz'ora. Letale la manovra giallorossa. Dentro Mkhitaryan per Perotti. Fonseca richiama Pellegrini, dentro Under per gli ultimi minuti con la Roma che la sigilla a tre dallo scadere, grazie ad un mancino di Zaniolo lanciato in profondità da Dzeko. Finisce qui, con il poker servito dei giallorossi che blindano il quarto posto e possono permettersi un Natale sereno. Non altrettanto la Fiorentina e soprattutto Montella. A Firenze, saranno giorni di riflessione.

Massimo Ciccognani

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