Vola e vince, sull’umido circuito di Misano, lo spagnolo Marc Marquez, su Honda, bravissimo a mettersi alle spalle un lanciato Danilo Petrucci nelle ultime tornate e a centrare un successo importantissimo, che lo proietta nuovamente al comando della classifica di Moto Gp, appaiato al ducatista Dovizioso (terzo in pista e mai realmente in gara) a 199 punti. Una vittoria tutta astuzia e sagacia quella di Marquez, scaltro nell’approfittare della pista bagnata e a non forzare l’attacco all’aprifila della Ducati, attendendo le fasi conclusive della gara per concretizzare un Gp fin lì di tallonamento. Al Dovi non è bastata la presenza di Francesco Totti ai box per centrare il clamoroso terzo successo consecutivo, limitando comunque i danni in una gara alquanto complicata e mantenendo, sia pur in condivisione, la vetta del mondiale.
Con Rossi fuori dai giochi, la Yamaha si affida a Maverick Vinales, in fase calante dopo l’ottimo inizio di stagione e gli ottimistici pronostici che, al debutto del motomondiale, lo vedevano come favorito assoluto. La pole position, infatti, non è bastata allo spagnolo per mantenere la testa della corsa, immediatamente passata al connazionale Lorenzo, bravissimo a scattare davanti a tutti e a fare a lungo l’andatura, guadagnando decimi su decimi sugli inseguitori. Probabilmente la foga e il profumo di un successo a portata di mano spingono il ducatista a forzare un po’ troppo, estromettendosi da solo dalla gara scivolando fuori pista alla curva 6, quando il margine su Marquez era di 2”. Mani fra i capelli per il maiorchino, consapevole di aver buttato via un’occasione clamorosa per trovare finalmente la quadratura del cerchio con la sua Desmosedici.
Con Lorenzo fuori e Dovizioso impegnato più a controllare Marquez che a tentare l’assalto alla vetta, ad approfittarne è Danilo Petrucci, scattato davanti a tutti mentre, alle sue spalle, il festival delle cadute proseguiva con Crutchlow, Baz e Aleix Espargaro. La contesa è dunque relegata alle ultime curve con il Dovi che, man mano, perde terreno. Il campione del mondo, invece, intuisce il varco giusto sul rettilineo, lasciando sul posto il ternano capolista e piazzandosi davanti a tutti a qualche curva dalla fine. Petrucci resta incollato all’iberico ma, saggiamente, non forza un nuovo attacco, prendendosi un comunque ottimo secondo posto mentre, in coda, uno stoico Zarco trascina a mano la moto al traguardo. Ora in vetta sono in due: la battaglia è più aperta che mai.
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