Alla fine è Marc Marquez l'unico a uscire davvero vincitore dal Gp di Jerez. E non solo per la prima piazza ottenuta ma anche e soprattutto per il regalo congiunto firmato Lorenzo, Pedrosa e Dovizioso che, in un colpo solo, riscrivono la classifica della corsa e anche quella del Motomondiale. Il podio finale lo completano la Yamaha di Zarco e la Suzuki di Iannone, le prime in ordine di graduatoria ad approfittare della tripla scivolata dell'Honda e delle due Ducati e, ancora prima, delle cadute di Crutchlow e Rins, avvenute in rapida successione e altrettanto decisive, al momento dei fatti, per riavvicinare il Dovi al terzetto di testa. Ovviamente prima del patatrac che ha spianato a Marquez la strada per l'allungo mondiale.
Fino a 8 giri dal termine, l'andamento del Gp era piuttosto chiaro: Marquez in allungo, dopo aver scavalcato Lorenzo (al comando per un quarto abbondante di gara ma nuovamente in difficoltà di tenuta con la Desmosedici) e messo buoni decimi (anche se non troppi) tra lui e Dovizioso, invischiato nel gruppone alle spalle dei tre di testa e favorito indirettamente dai fuori pista in serie di Rins (ottimo fino a quel momento) e di Crutchlow, entrambi fuori mentre viaggiavano al 4° e 5° posto. Bella anche la battaglia fra Dovi e Pedrosa, con il ducatista bravo a sopravanzare lo spagnolo ma meno al momento di contenerlo e tentare l'attacco a Lorenzo, creando i presupposti per un'accesa lotta per il podio.
E' in questo frangente che si consuma il guaio: il forlivese prova a staccare su Lorenzo ma va lungo, permettendo al maiorchino di sfilargli nuovamente alle spalle senza però avvedersi di Pedrosa che sopraggiunge. Risultato: Lorenzo colpisce il connazionale e lui, a sua volta, travolge Dovizioso trascinando tutti a bordo pista e lasciando la sua Honda a giacere in mezzo alla carreggiata. Un capitombolo finito sotto inchiesta ma, alla fine, rimasto senza alcun provvedimento. L'unica conseguenza è il regalo a Marquez che, con i rivali tutti fuori scena, viaggia verso il terzo successo su quattro gare e verso una leadership più che consolidata, frutto di una gestione sapiente della moto e di un periodo di buona lucidità in pista. Premiato anche Zarco, secondo in pista e ora anche in classifica generale. Ringrazia Iannone, al secondo podio di fila anche se tutt'altra storia rispetto ad Austin. Alle spalle dell'abruzzese si completa il tris italiano con Petrucci e Rossi, mai in gara con la Yamaha e con il compagno Vinales a distanza siderale dalle prime posizioni.
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