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Fumo sugli Australian Open

Era inevitabile che settimane di prolungati incendi di vaste proporzioni lasciassero strascichi importanti sul territorio, inficiando sul regolare svolgimento di qualsiasi tipo di attività, quotidiana e non. Lo sport non fa eccezione visto che, come ampiamente temuto, le qualificazioni per gli Australian Open hanno subito una notevole battuta d'arresto dopo che alcuni atleti, durante i regolari match di avvicinamento al tabellone principale del primo Slam della stagione, hanno iniziato ad accusare disturbi, fatica e, in alcuni casi, addirittura dei malori per l'aria satura di fumo e foschia. Circostanze che hanno costretto l'organizzazione a interrompere per una giornata gli incontri a Melbourne. Il caso più grave è stato quello della tennista slovena Dalila Jakupovic, ritiratasi (in vantaggio di un set) dal match contro la svizzera Voegele dopo essere rimasta vittima di una crisi respiratoria. Anche la partita che vedeva protagoniste Marija Sharapova e Laura Siegemund è stata interrotta (in questo caso per le temperature troppo elevate), così come l'incontro fra Kavcic e Clarke, dopo lo svenimento di un raccattapalle, soccorso dai due tennisti.

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La polemica

Il regolare svolgimento del torneo è ripreso progressivamente, senza riuscire a sottrarsi però alla polemica: gli atleti (tra i quali Federer, Djokovic e Serena Williams) hanno infatti iniziato ad allenarsi al coperto, mentre la Jakupovic, costretta al ritiro, ha attribuito alla scarsa sicurezza le ragioni del suo forfait, dicendosi “sorpresa dalla decisione di giocare. Mi sentivo svenire e non riuscivo più a respirare. Non è giusto e non è salutare per noi”. Anche l'ucraina Elina Svitolina, numero 5 al mondo, ha polemizzato con gli organizzatori con un tweet nel quale si chiedeva “perché aspettare che accade qualcosa di brutto per prendere le decisioni?”. Dalla parte dell'organizzazione, a quanto pare, dovrebbe schierarsi il meteo che, nelle prossime ore, prevede un cambiamento delle condizioni atmosferiche che dovrebbero portare precipitazioni sulla città di Melbourne.

Occhi sugli Open

Nel frattempo, il direttore generale di Tennis Australia, Tom Larner, ha fatto sapere che in caso di peggioramento delle condizioni e di parere contrario da parte dei medici al regolare svolgimento della manifestazione, gli Open verranno interrotti. La Federazione si augura che il meteo giochi a suo favore ma, inevitabilmente, gli episodi delle scorse ore giocano a sfavore dello Slam, con il caso Jakupovic a farsi emblema di una problematica di cui, già in precedenza, sarebbe stato necessario tenere debito conto.

DM

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