Il caso Pantani sembra essere arrivato ad una significativa svolta grazie alla testimonianza chiave di due infermieri del 118 che furono i primi a vedere il corpo senza vita del ciclista la sera del 14 febbraio 2004. Le indagini sono tutte concentrate sul ritrovamento di una pallina di cocaina mista a molliche di pane accanto al “Pirata”.
“Non c’era nessuna pallina bianca – affermano gli infermieri – accanto al cadavere del ciclista. Siamo strasicuri anche perché abbiamo il dovere professionale di segnalare alle autorità qualunque possibile elemento, specie se è una sostanza stupefacente, presente sulla scena. Non c’era nulla e nulla è stato segnalato”.
Questa testimonianza in un batter d’occhio potrebbe far crollare tutte le accuse fin’ora avanzate su Pantani. Il quadro appare chiaro: la scena del crimine potrebbe essere stata alterata al fine di condizionare le indagini e portarle verso la pista dell’overdose accidentale. Il ciclista potrebbe aver ingerito forzatamente e inconsapevolmente la coca sciolta in acqua. Il mistero della pallina, tra l’altro stranamente pulita, finirà presto sul tavolo del professor Tagliaro, il consulente medico legale nominato dalla Procura, come richiesto dell’avvocato De Rensis. Tagliaro avrebbe già sollevato dubbi sulla possibile ingestione volontaria di quel quantitativo di cocaina. E il colpo di scena potrebbe portare a conclusioni agghiaccianti.
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