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Black-out Lazio, passa il Salisburgo: 4-1

Un k.o. inatteso, inspiegabile e imprevedibile fino a una mezz'ora dal termine del match. La Lazio è clamorosamente fuori dall'Europa League, vittima di se stessa più che del Salisburgo, pur incredibile nel mettere a referto 3 reti in 5 minuti, dopo il botta e risposta fra Immobile e Dabbur. Un black-out costato carissimo ai biancocelesti, estromessi sul più bello dalla seconda competizione continentale proprio nel momento in cui il passaggio del turno appariva più vicino. Eppure, nella prima frazione e per i primi 10' della ripresa la Lazio aveva dato segnali più che incoraggianti, giocando una partita accorta e concedendo praticamente nulla agli avversari, pur senza craere occasioni importanti (l'unica con Immobile, sprecata). Nella seconda parte di gara il gol del vantaggio e l'illusione di una partita di lì in poi in discesa. E invece gli uomini di Inzaghi crollano sotto i colpi austriaci, cedendo per 4-1 e salutando anzitempo una competizione che, fin qui, li aveva visti protagonisti.

Poker austriaco

Si partiva dal 4-2 dell'andata e, visto anche l'atteggiamento fin dai primi minuti, il vantaggio pareva rassicurante. La Lazio, ben messa in campo, la butta sul piano della concentrazione e dell'accortezza difensiva, mix che consenente agli austriaci, che pure dovevano cercare la rimonta, di collezionare una sola vera occasione, quella che Hwanga spreca calciando addosso a Strakosha. A onor del vero, l'attteggiamento in campo non consente ai biancocelesti di costruire granché in avanti ma, almeno per i primi 45', la ricetta pare funzionare e regalare i frutti sperati. Ancor meglio quando, dopo appena 10' della ripresa, Luis Alberto trova l'imbucata che arma il destro a giro di Ciro Immobile, freddissimo nel mirare l'angolo lontano e siglare l'ennesima rete stagionale. Ma la gioia per quello che sembra il sigillo definitivo dura poco: passano 120'' e Debbour sfonda centralmente, trovando una deviazione decisiva sul suo mancino che vale l'1-1. E la Lazio inizia a staccare la spina: Schlager colpisce subito un palo prima che Luis Alberto si divori il gol del 2-1 (conclusione centrale). Dopodiché, il match diventa un monologo del Salisburgo che prima passa in vantaggio con la rasoiata di Haidara, poi triplica con Whang (bravo ad approfittare di un'amnesia difensiva) e fa addirittura poker con la zuccata di Lainer, solo in area piccola su corner dalla sinistra: tutto accade in 5 minuti. Sufficienti a mandare a tappeto la Lazio e spegnere definitivamente le sue ambizioni europee. Un finale horror che, almeno per ora, resta inspiegabile.

Gli altri match

Si delinea il quadro delle 4 semifinaliste di Europa League, con pronostici rispettati ma anche con qualche brivido. Ce la fa l'Atletico Madrid che, forte del 2-0 dell'andata (Koke-Griezmann), si presenta forse troppo convinto all'Alvalade di Lisbona, dove lo Sporting sfodera un'ottima prestazione e porta anche a casa la vittoria: 1-0, con gol di Fredy Montero che approfitta di un errore di Oblak su cross dell'ex Novara, Udinese e Samp Bruno Fernandes. Troppo poco per agguantare i supplementari ma comunque abbastanza per far tremare i Colchoneros, bravi, nel finale, a gestire il gioco (e il vantaggio). Quello che ha provato a fare l'Arsenal a Mosca, contro un Cska capace di portarsi sul 2-0 (Chalov e Nababkin) e di sfiorare il terzo gol (che avrebbe significato la qualificazione in virtù del 4-1 subito all'andata). Nulla da fare perché Welbeck prima e Ramsey poi (migliore in campo) rimontano lo svantaggio e mandano Wenger in semifinale. Avanti anche il Marsiglia di Rudi Garcia, capace di rifilare 5 reti al Lipsia al Velodrome, capitalizzando una rimonta che, dopo il vantaggio ospite di Brouma, sembrava ormai complicatissima. Ci pensano un'autorete e il gol di Sarr a ridare speranza, con Thauvin che firma il 3-1 che varrebbe la qualificazione. La rete del Lipsia (Augustin) sembra stroncare le speranze francesi ma Payet decide di fare il fuoriclasse e realizza una rete da antologia, poi arricchita dal quinto gol firmato Sakai.

redazione

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