Sante Fosca e Maura, martiri. Originarie di Sabrata, in Libia, muoiono nel 251 circa. Fosca è una fanciulla di 15 anni di Ravenna che proviene da una famiglia pagana; Maura è la sua nutrice. Fosca è la prima a desiderare di abbracciare la fede cristiana e convince anche Maura a farlo.
Si recano dal sacerdote Emolao che, dopo averle istruite alla fede, le battezza. Il padre di Fosca, fallito ogni tentativo di far tornare le due donne alla religione pagana, le denuncia al prefetto Quinziano. I soldati mandati a prenderle non si avvicinano perché vedono al fianco delle martiri due angeli: le invitano, allora a presentarsi spontaneamente in tribunale.
Dopo varie e crudeli torture, vengono uccise con un colpo di spada nel fianco. I loro corpi vengono trasportati da alcuni marinai in Tripolitania e sepolti nelle grotte presso Sabrata. Un cristiano di nome Vitale, per ispirazione divina, porta le loro reliquie in Italia nella laguna veneta, nell’isola di Torcello, dove viene eretta la chiesa di Santa Fosca.
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi
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