S. IDA, vedova. Westfalia (Germania), 766 ca. – Herzfeld (Germania), 4/09/825
Vive al tempo di Carlo Magno, di cui è stretta parente. Nella sua famiglia in cinque, tra fratelli e sorelle, scelgono la vita religiosa.
Dopo una giovinezza vissuta esercitando le virtù cristiane, sposa Ekbert, duca di Sassonia, che ha assistito e curato durante una lunga malattia. Hanno cinque figli e conducono una vita cristiana esemplare. Fanno costruire una chiesa ad Herzfeld.
Rimasta vedova a 45 anni, sistema adeguatamente i cinque figli e si trasferisce presso la chiesa che ha fatto costruire.
Si sottopone a una vita di austera penitenza. Si mette al servizio dei poveri della regione e utilizza i suoi beni per dare loro il necessario per vivere, tanto da ricevere l’appellativo di “Madre dei poveri”. Contribuisce a creare la prima comunità cristiana della Wesfalia meridionale.
Viene sepolta a Herzfeld accanto al marito, nella chiesa che insieme hanno fatto costruire. Viene canonizzata nel 980 dal vescovo di Münster Dodo, come si usa in quel tempo. È particolarmente invocata dalle partorienti.
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi
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