Spiritualità

San Luigi Guanella: le quattro “F” lasciate in eredità ai suoi figli spirituali

San Luigi Guanella, sacerdote e fondatore dei Servi della Carità e delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza, nasce a Fraciscio di Campodolcino (Sondrio) il 18 dicembre 1842 e muore a Como il 24 ottobre 1915.

Vita

E’ il nono di tredici fratelli. Manifesta fin da giovanissimo una grande carità verso i poveri. A 12 anni entra nel collegio dei Padri Comaschi di Como e poi in seminario.

Avvenimenti

  • Nel 1866 è ordinato sacerdote e viene mandato a reggere la parrocchia di Savogno.
  • Conosce nel 1875 don Bosco e rimane con lui per tre anni, maturando il proposito di assistere soprattutto i poveri e i bisognosi. Seppure don Bosco lo voglia con lui, Luigi, richiamato dal suo vescovo in diocesi, obbedisce.
  • Si dedica al risanamento delle zone malariche e assiste le popolazioni terremotate della Calabria, della Sicilia e della Marsica.
  • Istituisce nel 1913 l’Arciconfraternita del Transito di San Giuseppe, che conta vari milioni di iscritti che offrono preghiere per gli agonizzanti.
  • Riceve nel 1915 la medaglia d’oro della Città di Como per l’assistenza ai mutilati di guerra.

Aneddoti

  • Non si stanca mai di ripetere alle suore: “Ricordatevi che le nostre comunità sono fatte più di Ave Maria che di mattoni”.
  • Abbraccia un ricoverato tutto ricoperto di piaghe e dice a un sacerdote presente che lo guarda con disgusto: “Questo è il sostegno della nostra comunità”.
  • Più volte cede il suo letto a qualche barbone che viene raccolto dal marciapiede.

Spiritualità

Quando si tratta di aiutare gli altri i suoi motti sono: “Carità senza eccezioni” e “In tutto vi sia carità”. Ai suoi figli spirituali lascia quattro “F” (fame, freddo, fumo e fastidi) e la “V” (vittima per l’opera di Dio). L’Eucarestia è al centro di tutte le sue devozioni. Tenero amore alla Vergine, che onora sotto i titoli di Immacolata e di Madre della divina provvidenza.

Morte

Il 27 settembre 1915 è colpito da paralisi. A chi viene a trovarlo ripete: “Non ho paura di morire”. Al suo capezzale giunge anche don Orione, che gli accarezza dolcemente la guancia. Dopo aver volto lo sguardo a destra, come se dovesse rispondere a una voce misteriosa, esala l’ultimo respiro. E’ il pomeriggio del 24 ottobre 1915; poche ore prima Benedetto XV, avvisato che don Guanella è in fin di vita ha esclamato: “Muore un santo“. Le esequie vengono officiate dal cardinal Ferri che, nel benedire la bara, afferma che il titolo con cui don Luigi avrebbe voluto essere chiamato è quello di “Servo della carità“. Le sue spoglie mortali sono venerate a Como, nella chiesa del Sacro cuore di Gesù. E’ canonizzato nel 2011.

Tratto dal libro “I santi del giorno ci aiutano a vivere e a morire” di Luigi Luzi

Luigi Luzi

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