Spiritualità

San Lorenzo, ecco perché è il protettore dei sogni

La notte associata alle stelle cadenti è quella del 10 agosto, giorno in cui si ricorda San Lorenzo. La tradizione popolare collega il fenomeno astrale al martirio di San Lorenzo, che venne bruciato nel 258, la cui ricorrenza si celebra proprio il 10 agosto. Le lacrime ricordano i carboni ardenti del martirio.

Del Santo vissuto nel III secolo dopo Cristo a Roma e della sua vita si sa molto poco. Ma è noto più che altro proprio per la sua morte. Fu perseguitato in quanto cristiano e venne ucciso in modo brutale sotto l’imperatore Valeriano.

 

Il martirio di San Lorenzo

In un’antica “passione”, raccolta da sant’Ambrogio, si precisa che il santo fu “bruciato sopra una graticola“: un supplizio che ispirerà opere d’arte, testi di pietà e detti popolari per secoli. Ma studi recenti dichiarano leggendaria questa tradizione. Valeriano non ordinò torture. Possiamo ritenere che Lorenzo sia stato decapitato come Sisto II, Cipriano e tanti altri. Il corpo viene deposto poi in una tomba sulla via Tiburtina. Su di essa, Costantino costruirà una basilica, poi ingrandita via via da Pelagio II e da Onorio III; e restaurata nel XX secolo, dopo i danni del bombardamento americano su Roma del 19 luglio 1943.

Fin dai primi secoli del cristianesimo, Lorenzo viene generalmente raffigurato come un giovane diacono rivestito della dalmatica, con il ricorrente attributo della graticola o, in tempi più recenti, della borsa del tesoro della Chiesa romana da lui distribuito, secondo i testi agiografici, ai poveri.

La sepoltura

Il suo corpo è sepolto nella cripta della confessione di san Lorenzo insieme ai santi Stefano e Giustino. I resti furono rinvenuti nel corso dei restauri operati da papa Pelagio II. Numerose sono le chiese in Roma a lui dedicate, tra le tante è da annoverarsi quella di San Lorenzo in Palatio, ovvero l’oratorio privato del Papa nel Patriarchio lateranense, dove, fra le reliquie custodite, vi era il capo.

 

Le lacrime di San Lorenzo

Le stelle cadenti sono chiamate Lacrime di San Lorenzo proposto per ricordare quanto ha sofferto. Queste vagano nel cielo per poi tornare sulla terra il giorno dedicato al santo. E la leggenda continua: se ci soffermiamo a guardare le sue «lacrime» e condividiamo il suo supplizio, i nostri desideri potranno avversarsi. Da qui, San Lorenzo viene anche chiamato il protettore dei sogni.

Rossella Avella

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