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Scuola, cultura e formazione: l’avanguardia dell’antimafia sociale

Percorsi di legalità, formazione e orientamento nei beni confiscati alla criminalità organizzata diventano realtà luminosa nella provincia di Foggia per volontà della Commissione Parlamentare Antimafia. Il suo presidente, l’Onorevole Nicola Morra ha voluto che il Premier Conte e la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina toccassero con mano i germogli pugliesi di lotta alla criminalità. Con Morra il Presidente del Consiglio, che nel foggiano conserva le radici famigliari, ha ribadito una serrata costante sui tentacoli commerciali della mafia, attraverso misure sempre più incisive.

Ecco che “Terra Aut” è terra di giustizia nel solco della Capitanata che rifiuta ogni mentalità mafiosa. Il nome di questa realtà rimanda subito a Radio Aut di Peppino Impastato, giornalista vittima di Cosa Nostra. Oggi a dar voce allo scempio criminoso di una terra benedetta da Dio è anche la Cooperativa Altereco la cui mission è favorire, attraverso progetti di agricoltura sociale, l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Istruire le fasce deboli delle nuove generazioni significa allora, non solo offrire possibilità di formazione per un futuro impiego ma anche, come ha sottolineato Conte nella sua visita del 10 agosto, sottrarre ai boss possibile manodopera per le piazze di spaccio.

Proprio il mercato degli stupefacenti non ha conosciuto crisi durante le restrizioni del Covid-19 ma Cerignola, comune commissariato per mafia, non ci sta ad essere identificato con il degrado sociale. Questo stimolo di riscossa lo si evince dall’impegno di tutti i dirigenti scolastici, come la preside del Liceo Nardelli Sacro Cuore ascoltata dall’Azzolina, ad unirsi per contrastare la dispersione scolastica e dialogare con le famiglie degli alunni. Scuola cultura e formazione sono l’avanguardia dell’antimafia sociale, impegno attivo di tutti i cittadini, non solo quelli della comunità foggiana.

I progetti e le attività che inneggiano alla legalità si arricchiscono della possibilità per giovani di tutta Italia di partecipare ai campi estivi. Attraverso incontri improntati alla riflessione prima e all’azione poi, i campisti incontrati dalla rappresentanza di governo, traggono spunti di vita per rientrare nelle loro province d’origine creando così una rete sul territorio nazionale che faccia deserto attorno alla criminalità.

Beppe Scarlato

redazione

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