Lucetta Scaraffia ha annunciato l'interruzione della sua collaborazione e direzione del mensile dell'Osservatore Romano “Donna Chiesa Mondo”. Con lei se ne vanno anche le dieci collaboratrici che componevano lo staff. Le motivazioni che hanno portato la Scaraffia, e le altre curatrici della rivista, a questa decisione sono descritte in un editoriale, che esce nel numero datato aprile 2019, e in una lettera indirizzata a Papa Francesco pubblicata dal Sismografo. Entrambi i testi sono firmati dalla giornalista e docente di Storia contemporanea dell'Università La Sapienza di Roma.
“Il mensile – ricorda la giornalista nell'editoriale – era nato da un'iniziativa femminile autonoma, realizzato da un gruppo di donne che si erano aggregate nel corso degli anni, ed era stato approvato e sostenuto da due Papi, Benedetto XVI e Francesco”. Secondo la Scaraffia “questa linea non ha trovato l'appoggio della nuova direzione dell'Osservatore Romano, indirizzata piuttosto a depotenziare Donne Chiesa Mondo, avviando collaborazioni e iniziative che appaiono concorrenziali, con l'effetto di mettere le donne l'una contro l'altra invece di sollecitare confronti più aperti, e dimostra così di non considerare i membri della redazione interlocutori sufficientemente 'affidabili'. Si torna così alla selezione delle donne che parte dall'alto, alla scelta di collaboratrici che assicurano obbedienza, si torna all'autoreferenzialità clericale”.
In una nota della Sala Stampa della Santa Sede, datata 26 marzo 2019, la risposta del Direttore de L'Osservatore Romano, il professor Andrea Monda. “Prendo atto della libera e autonma decisione della professoressa Scarafia di interrompere la collaborazione con 'L'Osservatore Romano', e di considerare chiusa la direzione di Donna Chiesa Mondo. A lei, insieme all’augurio di ogni bene, va il nostro sincero ringraziamento per il prezioso lavoro svolto in questi anni con grande impegno e in piena libertà“. Monda, inoltre, nel comunicato stampa spiega di aver sempre garantito alla Scaraffia e al gruppo di donne della redazione la stessa autonomia e libertà che hanno caratterizzato ilmensile da quando è nato. “Il mio impegno non è stato in nessun modo quello di depontenziare il mensile Donne Chiesa Mondo, al quale è stato semmai confermato integralmente il budget ed è stata garantita la traduzione e la diffusione in altri Paesi nonostante la necessità generale di contenere i costi della Curia – ha proseguito il prof. Monda – Il mio impegno è stato e rimane quello di potenziare l'edizione quotidiana de L'Osservatore Romano (non certo in termini di concorrenzialità ma di complementarietà al supplemento) come è giusto e naturale che sia”. Concludendo la nota, il prof. Monda ha sottolineato che il futuro di Donne Chiesa Mondo non è in discussione, “la sua storia non si interrompe ma continua. Senza clericalismi di alcun genere”.
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