Salute e Benessere

Stress e pandemia, ecco chi ci ha rimesso di più

Non ci sarebbe voluta una ricerca per capirlo, ma in nostro supporto arriva anche quella dell’EURODAP (Associazione Europea per il Disturbo da Attacchi di Panico): la pandemia ha messo a dura prova in particolare le donne.

Tra smart-working, figli in casa e didattica a distanza, l’emergenza sanitaria ha messo in crisi gli equilibri familiari, costringendo a cambiare le proprie modalità di vita e di lavoro. A rimetterci sono state per lo più le donne, madri lavoratrici ma anche portatrici del carico organizzativo maggiore in famiglia, specialmente nella gestione dei figli.

Il sondaggio di EURODAP

Il sondaggio è stato sottoposto a 532 donne. Come riporta Ansamed, per il 73% di esse la pandemia da Covid ha complicato la vita, aumentando gli impegni e lo stress.

Ad incidere maggiormente è stato il plus di carico lavorativo: se da un lato lo smart-working può essere utile e funzionale, dall’altro la mancata interazione con i colleghi, la continua reperibilità e le maggiori distrazioni dalle necessità familiari non aiutano a mantenere i livelli di stress sotto soglia. Ciò è valido anche per le casalinghe, che improvvisamente si sono ritrovate invase nella loro ‘postazione di lavoro’. Nel 63% dei casi, inoltre, emerge l’impossibilità di trovare del tempo per se stessa e, per il 45%, risulta impossibile riuscire a far fronte a tutti gli impegni giornalieri.

Come spiega Eleonora Iacobelli, psicoterapeuta e presidente EURODAP: “La pandemia ha creato inevitabilmente squilibri, disagi e pressioni che hanno modificato il nostro modo di vivere e, in questo scenario, il ruolo che si è trovata a rivestire la donna non è da sottovalutare. La necessità di gestire le nuove dinamiche relazionali e familiari che si sono presentate, dal lavoro alla cura dei figli e della casa, ha portato le donne ad accumulare stati di stress e ansia e ad adattarsi a una nuova quotidianità, dove mitigare sentimenti come tristezza, depressione e paura rischia di passare pericolosamente in secondo piano. Inoltre lo smart-working e, in alcuni casi, la perdita del lavoro (dalle statistiche Istat nell’ultimo anno 99mila donne hanno perso il lavoro), hanno contribuito ad aumentare il tempo che le donne passano in casa”. Dunque, “se già in passato gestire tutti i differenti aspetti della vita costituiva una delle problematiche principali della donna, – conclude l’esperta – ora è diventato ancor più complicato”.

Mariangela Musolino

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