Opinione

Le tre progressive strategie concentriche che vogliono sottomettere l’uomo

Lo scrittore italiano Marcello Veneziani ha pubblicato di recente con Marsilio un interessante libro intitolato “La Cappa. Per una critica del presente“. Veneziani scrive con acutezza: “Una cappa avvolge il mondo e toglie visione e respiro. Siamo scivolati dalla società aperta alla società coperta, ingabbiati in un sistema globalitario che ci controlla e corregge ogni cosa: la natura, i sessi, la salute, la storia, la lingua, il pensiero, la religione.”. Le sue parole sono chiare: siamo entrati in una nuova epoca dove il maggiore pericolo è la perdita della nostra visione oggettiva sulla realtà. Cioè la perdita della nostra consapevolezza. “Tutto perde contorno, consistenza, memoria e visione”, scrive Veneziani. “I sessi sconfinano e mutano, le differenze scolorano e si uniformano, la natura è abolita (…) il passato sparisce, tramonta ogni civiltà (…) la Cappa favorisce il narcisismo solitario e patologico di massa”.

La cappa descritta da Veneziani avvolge i nostri cervelli, soffoca i nostri cuori. Solo i più fortunati ne percepiscono la pesante presenza: è qualcosa di oscuro e soffocante nell’aria. Vengono allora in mente le parole di san Paolo nella lettera agli Efesini riguardo agli spiriti del male “che abitano nelle regioni celesti” (Efesini 6,12), guidati dal “principe delle potenze dell’aria, quello spirito che ora opera negli uomini ribelli” (Efesini 2,1-2). Va da subito precisato che le regioni celesti di cui parla San Paolo corrispondono al cielo sopra le nostre teste, che vediamo con i nostri occhi (se vogliamo guardare verso l’alto). Nella mentalità degli antichi l’aria era infatti il luogo dove abitano i demòni, “dominatori di questo mondo” (Efesini 6,12) Non per caso Gesù definisce il diavolo il principe di questo mondo (Giovanni 14,30).

La cappa distesa dalle potenze, spirituali e umane, nemiche della creazione, ci impedisce quella vigilanza del cuore e della mente che ci fa comprendere i grandi inganni sociali e politici in corso. Il teologo tedesco Heinrich Spaemann ha scritto che le potenze che sfidano Cristo e vogliono sottomettere l’uomo hanno tre progressive strategie concentriche: la menzogna, l’impossessamento e l’annientamento.  Questa tattica è stata applicata non solo dai totalitarismi del secolo scorso. Essa è estremamente attuale e la vediamo ogni giorno nel rovesciamento dei valori fondamentali, nelle guerre, nel disagio diffuso, sui social… Jean Daniélou ricorda che Dio donò un angelo custode a ogni nazione del mondo. Ma la libertà degli uomini, che è il dono più rischioso e l’arma più pericolosa, non impedisce che le potenze malvage possano condizionare la coscienza dei popoli a causa della cecità e della corruzione dei loro capi e dei loro collaboratori. In questo modo il servizio degli angeli mediatori fra Dio e l’umanità viene impedito: Dio ci lascia liberi e tutti abbiamo una responsabilità enorme.

Il mondo di questa prima metà del XXI secolo rimane dominato da poteri militari ed economici contrapposti: essi alimentano una lotta spietata. Il tramonto della civiltà sembra incombere. Questi poteri sono presenti e operanti anche nelle cosiddette democrazie liberali, perché anche ogni prassi politica non è immune dall’inganno, dalla manipolazione. Pensiamo ai temi dell’aborto o dell’eutanasia, o alla difesa di quelle “teorie” antropologiche che vogliono rifondare l’umanità. Non dimentichiamo poi la manipolazione mediatica: un “adattamento” della verità crescente. Tutti eventi che piegano la resistenza e la coscienza di milioni di uomini e donne. Giovanni Paolo II è stato esplicito sul tema. Il papa, infatti, scrisse nella “Evangelium vitae”: «Alla radice di ogni violenza contro il prossimo c’è un cedimento alla “logica» del maligno”, cioè di colui che “è stato omicida fin da principio” (Giovanni 8,44)”. Lo spirito totalitario (non necessariamente dittatoriale: esiste anche una “democrazia pervasiva”) guida i propri sudditi, divisi rigorosamente fra amici o nemici del suo potere. Il mondo si trova così rapidamente immerso nella sua prospettiva (ecco la cappa), ingannato dalle pianificate iniziative di coloro la cui potenza è già da ora condannata al fallimento. L’uomo però ha la facoltà di lottare per liberarsi, anche attraverso la conversione e il perdono: aprendo gli occhi sulla fredda contabilità del diavolo che elenca compiaciuto gli errori e i peccati dell’uomo per scoraggiarlo da ogni riscatto. Ricordiamoci però che la strategia del diavolo è ripetitiva, così come gli atti dei suoi cooperatori “di carne e sangue” (Efesini 6,12). E il loro travestimento è un coperchio (una cappa…) che male si adatta alla pentola che le potenze hanno fabbricato per gli uomini.

Alberto Castaldini

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