Opinione

Minori ucraini in fuga dalla guerra: prioritario assicurare il percorso educativo

Fonti del Viminale ci informano quotidianamente sui numeri imponenti di profughi ucraini in fuga dalla guerra che sta devastando la loro patria e in arrivo nel nostro paese. Moltissimi sono minori.

Perciò non possiamo dimenticare, nemmeno nell’emergenza, che bambini e ragazzi hanno esigenze specifiche di cui il sistema dell’accoglienza deve tenere conto ricordando che la progettazione della loro accoglienza deve tenere costantemente presenti dei riferimenti pedagogici, non solo di logistica.

Tra le molteplici esigenze cui far fronte, è prioritario assicurare loro il proseguimento del percorso educativo e formativo, anche perché possano ritrovare condizioni minime di “normalità” quotidiana. In tal senso il Ministero dell’Istruzione sta approntando il sostegno e l’accompagnamento necessario, come si legge in una Nota recentemente trasmessa a tutte le scuole italiane.

L’invito rivolto è quello di tener conto della particolare condizione di fragilità di ciascuno degli esuli accolti, determinata dallo sradicamento dalle proprie comunità e, in più di un caso, dall’allontanamento da uno o entrambi i genitori.

L’esortazione è anche di avere cura, per quanto possibile, a che non si disperda la rete di relazioni che uniscono tra loro i profughi o li legano a familiari presso cui trovano accoglienza. L’obiettivo infatti è anche quello di favorire il raccordo con le comunità ucraine stabilmente inserite in Italia per evitare ogni forma di isolamento e facilitare il percorso di integrazione.

Si invita pure a riservare la massima cura nel coinvolgere il nucleo familiare con cui gli studenti sono arrivati e nell’utile collegamento fra tempo scuola e tempo extra-scuola, strutturando l’offerta di occasioni di socializzazione, ricreative o sportive, per esempio.

La barriera linguistica costituisce il primo ostacolo all’azione educativa che la scuola è chiamata a svolgere, in particolare nella fase di accoglienza, supporto e socializzazione. È pertanto necessario che il personale scolastico possa essere affiancato da mediatori linguistici e culturali che favoriscano l’interazione e la comunicazione interpersonale.

Purtroppo la gravità e la repentinità degli atti di guerra causano, soprattutto sui più piccoli, ricadute traumatiche che invocano un adeguato supporto psicologico. Per questo le scuole potranno impiegare determinati fondi per fornire assistenza psicologica anche agli studenti e alle famiglie ucraine il cui disagio connesso all’emergenza epidemiologica è stato pesantemente aggravato dagli eventi bellici in corso.

Come primo sostegno alle scuole, nel delicato compito di accoglienza ed integrazione, il Ministero ha reperito in via d’urgenza un primo stanziamento di 1.000.000 di euro per la programmazione di attività educative e formative ritenute necessarie per i giovani esuli e, di riflesso, per le loro famiglie.

Sulla base degli sviluppi della situazione, che è in costante divenire e in raccordo con il Ministero dell’interno, l’Amministrazione della scuola si riserva di fornire ulteriori e più aggiornate indicazioni.

Annamaria Bax

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