Il principio della partecipazione democratica, soprattutto in questo periodo storico connotato da spinte individualistiche sempre più forti e crescenti tensioni tra Stati, assume un’importanza ancora più grande. L’articolo quattro della Costituzione sottolinea che “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.”. Quindi, alla luce di questo principio, Il cittadino si definisce più per quello che fa, attraverso il proprio lavoro e la conseguente partecipazione alla società, che per quello che riceve o possiede. A ciò consegue che, nella società, occorre far di tutto per non privare alcuno del lavoro che può o vuole fare, per migliorare la società nel suo complesso. Quest’ultima è intesa come un’entità che ha un proprio destino. La persona, fine ultimo della società, si determina come un essere sociale mediante la propria attività lavorativa e al bisogno altrettanto naturale di collaborazione solidaristica.
La partecipazione democratica però, per potersi realizzare, ha bisogno della convergenza di diversi e variegati fattori sociali, economici, politici e umani, che cambiano in base al contesto in cui si esprimono e alle radici storiche in cui sono incardinati. Questi motivi portano ad inquadrare il tema della partecipazione nell’ambito delle libertà politiche e, di conseguenza, riferendosi agli articoli 48 e 49 della Costituzione, che enunciano i temi del diritto di voto, della libertà di associarsi liberamente e degli istituti della democrazia diretta. In tal senso, la persona non è considerata solo come singolo individuo, dotato di autonomia e di diritti e posto in diretta relazione solo con lo Stato, ma come centro di una molteplicità di relazioni che danno vita a relazioni autonome dallo Stato, e necessariamente titolari di diritti, esplicati attraverso le più svariate forme di partecipazione. Grazie a quest’ultima si possono esercitare compiutamente i diritti di cittadinanza e incentivare forme di vicendevole confronto democratico improntate alla pace che, soprattutto nel difficile frangente che stiamo vivendo, deve sempre rappresentare il fine ultimo di ogni azione umana.
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