Opinione

“Gusto 23”: uno spazio per divulgare le meraviglie di chi lavora nell’agroalimentare

Qualche tempo fa, ragionando sul tema dello spreco rispetto al cibo, portavo in rilievo due aspetti. Il primo riguarda l’ovvia, oggi ovvia, necessità di non emettere più alimenti di quanti ne consumiamo per evitare che non siano nelle disponibilità di altri. È il noto tema delle disuguaglianze. L’altra questione l’ho ricollegata a una storica frase di J. W. Goethe che spesso adorna le enoteche: “La vita è troppo breve per sprecarla con vini mediocri”. Intendo dire che per salute e per piacere non possiamo sprecare la nostra esistenza mangiando cibi non all’altezza della qualità che si misura con il valore della nostra stessa vita.

Da queste riflessioni parte l’azione di Acli Terra per la giusta ramificazione della filiera agroalimentare nelle comunità. Un impegno che ha un profilo culturale e uno tecnico. L’elaborazione culturale e lo sviluppo tecnologico hanno una vitalità e una efficacia solo se sono equilibrati in un rapporto di sostenibilità ambientale. Dobbiamo sempre ricordare che, l’ambiente tutelato conviene ad ogni operatore perché, esso stesso, è la dispensa dalla quale approvvigionarci. Anche i sostenitori dei cibi sintetici, che chiaramente contestiamo, non possono prescindere dalla natura stessa.

Il gusto è posto al centro della nostra vita perché nasce proprio da ogni componente naturale che sollecita i nostri sensi. Una natura sana è un costante piacere per i nostri sensi. La costanza rappresenta la durata, cosa diversa dalla puntualità di un elemento insalubre o artificiale. Ma, per interpretare questi concetti dobbiamo, come detto, lavorare su cultura e tecnica. Acli Terra, infatti, svolge una funzione pedagogica e una formativa ed entrambe servono per identificare una autentica funzione sindacale rappresentativa. In particolare, in queste settimane oltre alle decine di iniziative attive in svolgimento ovunque in Italia abbiamo una rubrica in onda su dodici stazioni radiofoniche proprio per approfondire tali temi con i protagonisti.

Si intitola “Gusto23” ed è uno spazio per scoprire e divulgare le meraviglie delle pratiche della sapienza delle donne e degli uomini che lavorano creativamente nell’agroalimentare. Non solo le pratiche, anche le idee e i perché che le originano. In Acli Terra vorremmo approfondire i perché del lavoro che ci offrono la bontà, il benessere e il gusto. In merito a queste riflessioni vorremmo incontrare e confrontarci con i protagonisti del mondo rurale e le marinerie e contemporaneamente portarli nella cultura delle nostre comunità. Per comprendere ciò serve appunto interpretare il rapporto con la natura e il lavoro non nell’ottica del consumo, ma in quella del gusto. Anche questa è pedagogia e per questa missione cerchiamo, “arruoliamo” i maestri della creatività, il cibo che genera.

Nicola Tavoletta

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