Opinione

Da dove partire per assicurare una buona base all’accessibilità

Quando si tratta di accessibilità, chi decide vorrebbe soluzioni preconfezionate, poche e fatte per rendere le loro aziende e i loro canali digitali accessibili senza troppi sforzi. Invece di considerare l’accessibilità come uno standard da soddisfare costantemente, loro la considerano invece come un problema da risolvere invece che come uno standard. Vorrebbero trovare soluzioni “magiche”. Tuttavia, quando si tratta di creare accessibilità, non esiste una soluzione “magica”. L’unico modo per raggiungere l’accessibilità è attraverso un duro lavoro significativo. Solo la ricerca, il miglioramento continuo e gli audit di accessibilità potranno creare e mantenere un’accessibilità efficace per enti, amministrazioni e aziende.

Quando diciamo che non esistono soluzioni “magiche” per creare accessibilità digitale in modo rapido e semplice, lo intendiamo sul serio. Se esistesse una soluzione “magica”, non ci sarebbe ragione per l’esistenza di azioni legali o di normative nazionali/europee, perché tutte le aziende implementerebbero una soluzione del genere per evitarle. La ricerca è il primo passo necessario per combattere questo problema, ed è anche il primo passo che molte aziende saltano nella ricerca di soluzioni facili e veloci. La ricerca è senza dubbio un duro lavoro e può produrre risultati insoddisfacenti, come la necessità di rinnovare completamente un canale digitale, sequestro non soddisfa la normativa di riferimento.

Ricerca significa creare focus group, ricevendo feedback da persone con disabilità in prima linea, e significa anche sviluppo professionale, sotto forma di webinar volti ad aumentare la conoscenza delle questioni di accessibilità. Iniziare con questi passaggi costituisce una solida base per una buona accessibilità, ma non è affatto l’unico passaggio. Il miglioramento continuo, o lo sforzo continuo per migliorare servizi, prodotti o processi, è una parte vitale dell’accessibilità. È anche una parte importante del motivo per cui non esiste una soluzione “magica” all’accessibilità. E se un’azienda è in continua evoluzione, lo sono anche le esigenze di accessibilità, in particolare di tutti i canali digitali. Ci sono molti modi in cui è possibile garantire il miglioramento continuo sia del personale che di un’azienda. Fra questi la definizione di obiettivi da perseguire e raggiungere, per darsi un punto di inizio è un traguardo e la gestione delle relazioni con il pubblico: solo uno stretto rapporto con la comunità (e con i clienti) può aiutare a comprendere le loro specifiche esigenze di accessibilità.

Un altro passo fondamentale nel miglioramento continuo, spesso trascurato, è quello decisionale: il problema di decidere cosa fare dopo aver trovato problemi di accessibilità. Sbagliare è inevitabile e fa parte della vita: cosa fare dopo è la parte importante. Chiedere scusa e sforzarsi di fare meglio e rendere pubbliche queste risoluzioni può fare la differenza tra i clienti e il pubblico che si fida o meno dell’azienda. Il miglioramento continuo è quasi un’utopia, ma non per questo deve essere evitato a priori, proprio perché l’accessibilità non è facile!

Si stima che il 98% dei siti Web non offra piena accessibilità agli utenti. Un audit sull’accessibilità, o una valutazione di come un canale digitale soddisfi le linee guida sull’accessibilità, può essere d’aiuto per evitare di far parte di quel 98%. Si potrebbe anche essere tentati di gestire gli audit di accessibilità una volta sola e di ottenere un risultato unico finale ma è importante gestirli regolarmente, in modo tale che diventi una parte costante della manutenzione, in modo tale da essere sempre al di sopra degli standard di accessibilità. Nei primi test fatti su milioni di siti Web, sono stati rilevati oltre 51 milioni di “errori distinti di accessibilità”. È probabile che gran parte di questi errori possa essere rilevata proprio dagli audit di accessibilità, ma per organizzare gli audit di accessibilità si vuole “coraggio”, abbandonando la concezione che siano troppo difficili o dispendiosi.

È importante sapere che gli audit di accessibilità regolari, che portano un miglioramento continuo dei canali digitali, assicurano che si stia operando secondo i più alti standard di accessibilità e riducono il rischio di incorrere in sanzioni. Mantenere il controllo dell’accessibilità deve essere una parte regolare della gestione dei propri canali digitali, indipendentemente dal loro livello di complessità, che consiste in una piccola parte dei controlli generali dell’accessibilità ma che costituisce una parte enorme del duro lavoro necessario per garantire a tutti la completa fruizione dei contenuti digitali. Poiché l’accessibilità è vista ancora in maniera così critica, non sorprende che molti cerchino una soluzione semplice e veloce per implementarla. Tuttavia, ribadiamo che non esiste una cosa del genere. L’implementazione dell’accessibilità richiede un duro lavoro e alcuni passaggi per arrivarci includono ricerca, miglioramento continuo e audit di accessibilità per restare sulla giusta strada. L’accessibilità è un processo lungo ma ne vale davvero la pena.

Paolo Berro

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