Opinione

Creare una “TavValley” per rilanciare la nostra economia

Negli ultimi vent’anni il Nord Ovest, malgrado il buon ritmo di Milano e della Lombardia, ha rallentato la sua crescita economica ed è stata sopravanzato dal Nord Est allargato all’Emilia come area che trascina la lentissima locomotiva italiana. Se negli ultimi tempi Genova ha dato segnali importanti di risveglio, Torino e il Piemonte sono la parte più lenta del Vecchio Triangolo industriale. Il Vecchio triangolo industriale che aveva trainato lo sviluppo italiano per quasi un secolo.

Dal 1996 al 2019 Torino e il Piemonte hanno perso ben 18 punti di PIL rispetto a Milano e alla Lombardia e ben 8 punti rispetto alla media nazionale. Il declino economico ha aumentato le sofferenze sociali. L’Arcivescovo Nosiglia nei giorni scorsi ha espresso con commozione la preoccupazione per le due Città, una che fa festa e sta bene e l’altra che sta male. Se non ripartono con decisione Torino e Genova, è difficile che la ripresa italiana sia in grado di creare nuovi posti di lavoro e ridurre il peso del Debito Pubblico.

Così come il corridoio ferroviario AV ha generato sulla tratta tra Milano e Bologna nuove iniziative lavorative, attraendo investimenti esteri, anche il Nord Ovest che sarà collegato dal treno veloce potrà costruire attorno alla infrastruttura green un futuro di ripresa e di sviluppo.

Da Torino e Milano si arriva in 40 minuti, il prossimo anno da Genova in un’ora si arriverà a Milano e a Torino. Con la TAV, tra alcuni anni, da Torino si arriverà a Lione in 1 ora e 30 minuti. Con la TAV, Lione sarà più vicina a Torino che a Parigi.

Di qui la proposta ai Presidenti di Regione e ai Sindaci di dar vita a un coordinamento di una macroarea che comprenda Piemonte, Liguria, Lombardia e Rhone-Alpes, una macroarea che produce oltre 850 miliardi di PIL. In questa macroarea operano trenta Università, Politecnici e Centri di ricerca di livello internazionale che potrebbero iniziare a lavorare insieme attorno a ricerche e a produzioni del futuro.

Anni fa si parlava del “Limonte”, che metteva insieme due regioni con un totale di PIL di 180 miliardi, ma la “TAVValley” ha ben altro respiro e non avrebbe nulla da invidiare alla “Silicon Valley”. Il PIL delle quattro regioni supererebbe gli 850 miliardi. Una Macroarea che più facilmente riuscirà a offrire opportunità di ricerca e di lavoro ai giovani neolaureati nelle Università e nei Politecnici del nostro Paese. L’infrastruttura non parla ma consente ai cervelli, alle aziende e a noi di parlare e di incontrarsi per rilanciare la crescita e il lavoro in modo green, perché la rotaia è l’infrastruttura che non inquina.

Mino Giachino

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