Un nuovo caso Spelacchio a piazza Venezia

I simboli allestiti a piazza Venezia, nel cuore di Roma, sembrano tutti destinati a perire. Dopo Spelacchio, l'albero di Natale sbeffeggiato sui social nel dicembre 2017 perché si seccò in tempi record, ora è il turno di una Lupa con Romolo e Remo di ligustro, simbolo della Città eterna, inaugurata il 27 aprile 2018 e portata via nei giorni scorsi dai giardinieri del Comune dopo essersi appassita. Al suo posto è stata risistemata un'aiuola.

21 aprile senza Lupa

Come spiega Il Messaggero, “gli amanti della simbologia metteranno forse la cosa in parallelo con la decadenza della Capitale, dove gli alberi continuano a venir giù a un ritmo mai visto (+770% di crolli dal 2016) e il Comune, da tre anni, non riesce ad aggiudicare il bando per sfrondarli. “Queste siepi sono delicate, se le lasciamo in una piazza o in una via, si sciupano, non è come sistemarle in un vivaio o in un’esposizione che dura al massimo una decina di giorni“, racconta al Il Messaggero, il direttore del dipartimento Ambiente del Campidoglio, Marcello Visca. Il quale, sempre al giornale di via del Tritone, aggiunge: “Cercheremo di sostituirla in tempi stretti ma non ce la faremo per il 21 aprile“. Secondo lo stesso quotidiano romano, oltre alla Lupa di ligustro, dovrebbe essere posizionata anche un'aquila, simbolo dell'impero romano, presso i Fori imperiali e tre oche, alte un metro l'una, sul Campidoglio, dove secondo la leggenda avvisarono i romani dell'assedio dei galli grazie al loro starnazzare.