Nessuna lettera del ministro Tria sullo sgombero dell'immobile dell'Esquilino occupato da Casapound. La precisazione del Mef arriva al termine di una giornata di polemiche. La precisazione diffusa aggiunge che nella lettera del direttore dell'Agenzia delle entrate, che il capo di Gabinetto del ministro si è limitato a trasmettere a Virginia Raggi, si informa il sindaco di Roma di tutti gli atti compiuti e della richiesta fatta in tal senso. Viene quindi ribadito che l'effettuazione e la data dello sgombero sono di competenza del Prefetto di Roma che li farà secondo le proprie priorità.
Nessun “sgombero non prioritario“, come sembrava in un primo momento. Parole che avevano scatenato la polemica. L'Anpi, in particolare, aveva parlato di “vero scandalo” di “affronto all'Italia democratica“. “Le ragioni 'tecniche' addotte dal ministero – aveva scritto il presidente nazionale Carla Nespolo – sono la foglia di fico per coprire l'evidente protezione che questo governo sta dando ad un'organizzazione dichiaratamente neofascista che, in quanto tale, dovrebbe essere sciolta in base alla XII Disposizione finale della Costituzione“. Dall'altro lato della barricata il gruppo di estrema destra. Il segretario nazionale di CasaPound, Simone Di Stefano, sul suo “Siamo sempre stati aperti al dialogo con stampa e istituzioni. Abbiamo fatto entrare tutti in Via Napoleone III a vedere e conoscere – aveva twittato il segretario nazionale Simone Di Stefano – da oggi la nostra posizione sarà solo una: CasaPound resterà lì finché esisterà anche un solo centro sociale di sinistra occupato in Italia”.
Roberto Morassut, deputato e membro della direzione nazionale del Partito democratico, aveva parlato di “scaricabarile pusillanime, pavido, opaco tra Salvini, Tria e Raggi”. La replica gli era arrivata via social dal M5s romano: “Il Pd che oggi si straccia le vesti per CasaPound è lo stesso partito che non ha fatto nulla quando era al governo. Noi abbiamo sollevato la questione a tutti gli organi preposti. La scimmietta Pd che per 20 anni non ha visto e non ha sentito, oggi parla ma a vanvera”.
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