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Rimossi i manifesti contro Papa Francesco

Prima la copertura con il cartello “Affissione abusiva”, poi la rimozione, completata oggi, dei circa 200 manifesti che avevano tappezzato gran parte del centro di Roma, da Trastevere a Prati. Ma non si fermano le indagini della Digos per cercare di capire chi ci sia dietro i manifesti affissi sabato mattina per contestare Papa Francesco. Una foto con il volto rabbuiato del Pontefice e la scritta “A France’, hai commissariato Congregazioni, rimosso sacerdoti, decapitato l’Ordine di Malta e i Francescani dell’Immacolata, ignorato Cardinali… ma n’do sta la tua misericordia?”.

Già, chi c’è dietro? L’operazione non è certamente costata poco e dunque si tratta di qualcuno che ha un minimo di disponibilità economica. Tutti si sono affrettati a puntare l’indice contro l’area conservatrice del collegio cardinalizio, quella che farebbe la fronda alle riforme di Francesco. Il direttore di Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, sul suo profilo Facebook si è spinto a scrivere che “A Roma sono apparsi manifesti anonimi finto-popolari e ben pagati contro #PapaFrancesco. Segno che sta agendo bene e sta dando MOLTO fastidio. Quei manifesti sono minacce e intimidazioni. In finto romanesco per tentare di far credere che siano popolari. Macché! La gente VERA non discetta sull’ordine di Malta, o su canonistici “dubia” cardinalizi! Ma per carità! Dietro c’è gente corrotta e ci sono poteri forti che montano strategie per staccare il Papa dal cuore della gente, che è la sua grande forza. E il risultato è l’effetto l’opposto!”.

In effetti non può essere qualche manifesto a screditare il Pontefice, che infatti avrebbe reagito con “serenità e distacco”. E appare una lettura francamente un po’ eccesiva quella che vede nelle parole di Francesco all’Angelus odierno un riferimento personale alla vicenda. Il Papa aveva invitato a tenere lontani i germi dell’invidia e della maldicenza ma non era la prima volta, e sicuramente non sarà l’ultima, che il S. Padre faceva una simile affermazione. Basta ricordare l’omelia contro le chiacchiere nella recente visita alla parrocchia di Guidonia.

Ma appare altrettanto eccessivo vedere dietro il “caso manifesti” la mano di “poteri forti”. Non fosse altro per la grossolanità dell’intera operazione, che pure ha avuto grande risonanza mediatica ma rischia solo di ritorcersi contro chi l’ha messa in piedi. E a Papa Francesco non toglierà di sicuro il sonno.

Andrea Acali

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