Giallo sulla morte di Mariam Moustafa, 18enne di origine egiziana cittadina italiana deceduta in Inghilterra dopo tre settimane di coma. Da qualche mese viveva a Nottingham per studiare ingegneria, ma la città anglosassone è stata la pietra tombale sulla sua giovane vita. La sera stessa della sua ammissione al college, è stata massacrata da un gruppo di coetanee. Secondo uno zio della vittima, non sarebbe stata la prima volta che veniva vessata e picchiata da quelle stesse ragazze, che la chiamavano “black rose”, ossia “rosa nera”.
Un video che gira in rete mostra l'aggressione, feroce e senza scrupoli. Le percosse sul viso di Mariam, mentre era alla fermata di un bus, sono violente, la fanno sanguinare. Dopo che le sue carnefici si allontanano, la ragazza si reca al pronto soccorso. Qui si registra il caso: il personale medico la avrebbe dimessa subito, mentre sarebbe stata già in corso una emorragia celebrale. Già poche ore dopo sarebbe entrata in coma e oggi, dopo tre settimane, è arrivato il decesso. La vicenda è giunta all'opinione pubblica italiana dopo un servizio della trasmissione Le Iene, che andrà in onda domenica sera e che raccoglie le testimonianze dei familiari di Mariam.
La Polizia inglese ha aperto le indagini. Da valutare anche eventuali responsabilità dei medici. “Solo dopo che è morta la gente si è interessata a noi”, ha detto con amarezza il papà della vittima. Per chiedere giustizia è stato creato l'hashtag #JusticeForMariam. “Non voleva stare in Inghilterra – ha aggiunto la madre -, ha sempre sognato di tornare a Roma”. La famiglia vive a Ostia. Mariam lascia i genitori e una sorella più piccola, di 15 anni di età, che da qualche anno si erano trasferiti Oltremanica. Anche la procura di Roma ha aperto un fascicolo nel quale si indaga per omicidio. L'inchiesta è stata affidata al pm Sergio Colaiocco.
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