Un “Natale di sangue” è stato annunciato ai romani dai terroristi islamici. Un manifesto che sta circolando in Rete, diffuso da Wafa Media Foundation, una organizzazione ritenuta vicino all'Isis, non lascia adito a dubbi. L'immagine è quella di un terrorista alla guida di un'auto su via della Conciliazione, diretto verso la Basilica di San Pietro, con un mitra e uno zainetto appoggiati al sedile anteriore, di fianco al conducente.
Sopra l'immagine campeggia la scritta “Christmas blood”, ovvero “Natale di sangue”. E sotto, più piccolo, una seconda scritta che suona come una minaccia: “So wait…”, ossia “Nell'attesa”. Il volto del terrorista, come si vede dal riflesso sullo specchietto retrovisore, è coperto da un passamontagna. Le mani impugnano un volante, sul quale è evidente il logo di una nota casa automobilistica tedesca.
Secondo quanto riportato da Il Messaggero, nessuno in Vaticano ha voluto commentare il manifesto. La guardia resta però molto alta. Non si contano ormai le minacce che i terroristi islamici dell'Isis hanno rivolto a Roma nel corso degli ultimi anni.
Nel gennaio 2015, proprio nei giorni dell'attentato a Charlie Hebdo, a Parigi, l'Isis diffuse un video di oltre un minuto in cui le minacce venivano accompagnate dalle immagini dei maggiori monumenti della Capitale d'Italia. Appena un mese dopo, per sottolineare la presenza di adepti del Califfato in Libia, gli jihadisti diffusero un nuovo filmato in cui spiegavano di trovarsi “a sud di Roma”.
E ancora, più di recente, il “cruccio” di conquistare la culla del cristianesimo ha continuato a manifestarsi nei proclami degli estremisti islamici. Ad agosto, dopo l'attentato alle Ramblas di Barcellona, i terroristi – secondo il sito Site – avrebbero indicato nell'Italia il prossimo obiettivo.
Il periodo natalizio, stando a un precedente di un anno fa, sembra essere propizio per i sanguinari terroristi fedeli al Califfato. La mente corre alla strage avvenuta a dicembre 2016 a Berlino, quando un furgone ha falciato vittime intente a fare acquisti alle bancarelle. Il presunto attentatore, Anis Amri, rimase poi ucciso pochi giorni dopo a Sesto San Giovanni (Mi) durante una sparatoria con due agenti di polizia.
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