Mentre si continua a indagare sul letale caso di malaria che ha colpito una bambina di quattro anni di Trento, a Roma scoppia una psicosi sul contagio di antrace.
In zona Molara, ai piedi dei Castelli Romani, dove nei giorni scorsi è morta una dozzina di bovini, è stato registrato un caso sospetto di contagio da antrace su un uomo che lavora in quei campi. E non sarebbe l’unico caso di contagio nei confronti di un uomo: è stato infatti accertato che un veterinario ha contratto l’antrace, ma è poi guarito.
I bovini avevano contratto il batterio “bacillus anthracis”, infezione che può essere trasmessa anche all’uomo e, se non curata, può portare a una rapida morte. Sulla moria delle bestie – come riferisce Il Messaggero – sta indagando Mariano Sigismondi, direttore della Prevenzione Asl Roma 6.
Il quotidiano romano riporta le dichiarazioni di Sigismondi: “Non abbiamo nessuna diagnosi certa confermata dai laboratori o dall’ospedale di Frascati. In questa fase trattiamo tutti come ‘casi sospetti’ e perciò abbiamo suggerito a chiunque avesse riscontrato sintomi particolari di sottoporsi a controlli sanitari“.
Il direttore della Prevenzione ricorda poi che il dipendente dell’allevamento si era recato “una o due volte” al pronto soccorso di Frascati perché aveva un problema cutaneo. “È stato trattato come caso sospetto – aggiunge il funzionario della Asl – perché lavora nella zona colpita dal batterio”. Altri sintomi possono essere problemi respiratori e gastrointestinali.
Tra la popolazione che vive in questa zona alle porte di Roma, sale la tensione. Il sindaco di Grottaferrata, Luciano Andreotti, ha dichiarato “infetta” la zona di Molara. Ha inoltre vietato il pascolo e l’ingresso di animali e persone dalla strada provinciale 73b, dalla strada statale 215 e da via Stella Polare.
“Non c’è pericolo imminente di contagio – dice il sindaco – e l’area interdetta è centinaia di volte più grande del necessario. Se non ci saranno altri casi, la vicenda si chiuderà in breve”.
I bovini sopravvissuti all’epidemia di antrace sono stati trasferiti in un allevamento nel comune di Rocca di Papa, a sua volta interessato da una differente ordinanza, dove si è proceduto ai trattamenti di profilassi e ai controlli, tanto sugli animali quanto sulle persone.
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