Dopo le proteste dei giorni scorsi e i presidi di CasaPound, si torna nel quartiere di Casal Bruciato ma, questa volta, l'occasione è la riapertura della storica sezione del Partito democratico di Via Diego Angeli, il lungo collegamento tra Piazza Riccardo Balsamo Crivelli e Via Tiburtina. Una nuova sezione per la precisione, perché non apre nei vecchi locali (occupati) ma in uno spazio giusto di fronte e, a inaugurarlo, c'è il presidente della Regione Lazio e segretario del Pd, Nicola Zingaretti: “E' solo l'inizio ed è la prima tappa di un grande progetto nazionale che io avevo promesso per riportare la presenza dei democratici nelle periferie e non quando c'è l'evento drammatico, ma 365 giorni l'anno. Torniamo in periferia per restarci”. Ed è proprio su questo tema che il segretario è stato incalzato dai sostenitori presenti.
Tornare in periferia sì. Però ai miliatanti non basta: lo slogan generale è “riaprire per riportare dentro le persone”. Nessuna contestazione né da CasaPound né da altri gruppi di destra: la voce si leva dagli stessi dem che chiedono a Zingaretti di proseguire con le riaperture, al fine di far tornare attivi i dem anche in queste zone della Capitale, con alcuni a rammentare quanto accaduto qualche giorno fa sotto l'abitazione assegnata a una famiglia rom. Il governatore, da questo punto di vista, dispensa rassicurazioni e coglie l'occasione per rimarcare sulle presunte mancanze dell'esecutivo in carica concedendosi una paragone in chiave gossip, facendo riferimento al presunto fidanzato della show girl Pamela Prati: “Il governo è come Mark Caltagirone. In realtà non c'è perché non fa niente, non c'è sui problemi della vita delle persone”.
Detto questo, Zingaretti prova a rispondere all'impellente richiesta di chi lo ha accolto (qualcuno ha lanciato il disco di “Bella ciao” dal balcone, altri hanno semplicemente detto la loro), tentando di essere chiaro e sottolineando che “la destra ha raccolto le paure che derivano da tanti problemi” ma che, allo stesso tempo, “è incredibilmente incapace di risolverli”. Una destra che, spiega, ha saputo “raccontare le paure, ma non risolvere i problemi: il nostro spazio è questo, tornare con umiltà ad ascoltare le persone, riaprire un rapporto con chi ha bisogno”.
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