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C.So “La Strada”, bottiglie incendiarie e spray urticante: avviate le indagini sui due “attacchi”

Due episodi in tre giorni per il centro sociale “La Strada”, in zona Garbatella. Dopo il lancio di due bombe molotov contro le pareti dell’edificio, avvenuto nella notte tra il 26 e il 27 gennaio, durante la serata del 28, mentre era in atto un concerto della band “Inna Cantina Sound”, quasi tutti gli spettatori hanno accusato bruciore agli occhi e alla gola, circostanza che ha costretto gli organizzatori a interrompere in anticipo l’esibizione dei musicisti. Successivamente, al di fuori della struttura, è stato rinvenuto un nebulizzatore contenente uno spray al peperoncino. Una situazione praticamente identica si è verificata, la stessa sera, anche al Teatro “Concordia” di Venaria Reale, nel torinese, dove si stavano esibendo i rapper Marracash e Gue Pequeno. Attualmente, sembrerebbe che i due episodi non siano correlati, anche se sono in corso delle indagini per individuare cause e autori dell’accaduto.

Timore attentato

Tanta paura fra le persone che, in quel momento, si trovavano nel centro sociale per assistere alla performance del gruppo, costretti ad abbandonare la sala per la forte irritazione, nonché per il timore che si trattasse di una qualche forma di attentato. Sul posto sono infatti giunti anche i Vigili del fuoco, per accertare l’eventuale presenza di sostanze tossiche negli ambienti. Gli stessi musicisti hanno confermato come, dopo aver concluso con ampio anticipo l’esibizione, fuori da “La Strada” sia stato rinvenuto il flacone con il liquido urticante. I partecipanti, nonostante la fuga quasi immediata, hanno subito gli effetti dello spray, con tosse e forte bruciore. Gli organizzatori si sono immediatamente adoperati per l’evacuazione, invitando il pubblico a coprirsi il volto con gli indumenti. L’episodio, sommato al suddetto attacco con le molotv di tre giorni fa, ha fatto scattare un campanello d’allarme nei gestori del centro i quali, già nel 2013, videro la loro struttura distrutta da un incendio.

Indagini al via

La coincidenza con la Giornata della Memoria del 27 gennaio scorso, ha fatto pensare a una possibile “matrice fascista” per il gesto del lancio delle bottiglie incendiarie, forse dovuto, come sostenuto dai gestori, “all’attività solidale, antirazzista, mutualista e antifascista” da loro svolta. Le indagini per appurare la dinamica degli eventi del concerto, sono state nel frattempo avviate. 

redazione

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