Un sussulto di buonsenso ha dato una flebile scossa al granitico muro ideologico che sorge nella Francia dei mercatini di Natale eliminati e del laicismo strisciante.
È successo che il ministro dell'Istruzione, Jean-Michel Blanquer, ha rimandato al mittente un manifesto firmato da centinaia di docenti per cambiare le regole della grammatica francese in omaggio all'uguaglianza di genere.
La ridda di professori progressisti – come riporta Il Giornale – aveva deciso di dichiarare guerra alla prevalenza del maschile nelle declinazioni dei nomi in lingua francese. La proposta inoltrata al Ministero da parte di 314 docenti era quella di abbandonare il maschile in favore della “regola di prossimità”, declinando l'aggettivo seguendo il genere del sostantivo più vicino. Non più “ragazzi e ragazze sono bellissimi” ma “ragazzi e ragazze sono bellissime”.
La proposta ha trovato però la dura opposizione del ministro Blanquer, che ha parlato senza mezzi termini di “ennesimo attacco alla lingua francese”. “Bisogna dire semplicemente – sostiene – che dinanzi al plurale si deve coniugare al maschile, che nella lingua francese equivale spesso al genere neutrale“.
Blanquer non è nuovo ad uscite che fanno ribollire il sangue ai sostenitori dell'indifferentismo sessuale. In una intervista al Journal du dimanche, ministro del governo Macron ha definito l’ideologia egualitarista come un “nemico della scuola pubblica”.
Queste azioni del ministro dell'Istruzione appaiono confortanti alle associazioni impegnate nella difesa della famiglia e del ruolo dei genitori nell'educazione dei propri figli. CitizenGo ha definito Blanquer “un uomo di buona volontà”, il quale “probabilmente spera di sbarazzarsi dei pericolosi ideologi che si sono infiltrati in questi ultimi dieci anni” nella scuola pubblica francese.
Anche l'Académie Française, massima autorità in linguistica e filologia della lingua francese, ha espresso tutto il suo dissenso nei confronti dei 314 professori in vena di rivoluzioni grammaticali. L'Accademia ha bollato come una “aberrazione” la loro proposta. Per questo ha lanciato “un grido d'allarme” perché la lingua francese, dato il moltiplicarsi di simili iniziative, “è in pericolo di vita”. Per ora una boccata d'ossigeno giunge dal ministro Blanquer.
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