La maggior parte degli 85 casi attuali di vaiolo delle scimmie in Europa “si è presentata con sintomi di malattia lievi e, per la popolazione più ampia, la probabilità di diffusione è molto bassa“. Così Andrea Ammon, direttrice del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), che ha pubblicato una prima valutazione del rischio della malattia. “Tuttavia, la probabilità di un’ulteriore diffusione del virus attraverso uno stretto contatto, ad esempio durante le attività sessuali tra persone con più partner, è considerata alta”, si legge nella valutazione.
In totale in Europa sono stati segnalati 85 casi di vaiolo delle scimmie acquisiti in otto Stati membri Ue, ovvero Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Svezia, riferisce il Centro nella sua valutazione del rischio.
Nel suo studio sui rischi legati al vaiolo delle scimmie l’Ecdc raccomanda agli Stati di concentrarsi sulla tempestiva identificazione, gestione, tracciamento dei contatti e segnalazione di nuovi casi di vaiolo delle scimmie. I Paesi, sottolinea il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, dovrebbero anche aggiornare i loro meccanismi di tracciamento dei contatti, la capacità diagnostica per i virus del genere vaiolo (Orthopoxvirus), e rivedere la disponibilità di vaccini contro il vaiolo, antivirali e dispositivi di protezione individuale per gli operatori sanitari. Se si verifica la trasmissione da uomo ad animale, avverte l’Ecdc, e il virus si diffonde in una popolazione animale, c’è il rischio che la malattia diventi endemica in Europa. L’Agenzia invita quindi le autorità sanitarie pubbliche umane e veterinarie a una stretta collaborazione. Le persone infette dovrebbero rimanere isolate fino alla caduta delle croste e in particolare dovrebbero evitare contatti ravvicinati con persone immunosoppresse e animali domestici. I contatti stretti dei casi di vaiolo delle scimmie dovrebbero auto-monitorarsi per lo sviluppo dei sintomi per 21 giorni dopo l’ultima esposizione.
“Il comitato per la sicurezza sanitaria dell’Unione europea discuterà domani del vaiolo delle scimmie e le nostre autorità di risposta e preparazione alle emergenze sanitarie. Hera, l’Ecdc e l’Agenzia europea dei medicinali (Ema) stanno lavorando a stretto contatto per garantire che le informazioni sulla situazione epidemiologica e la disponibilità di vaccini e trattamenti siano assicurate”, ha dichiarato la commissaria Ue alla salute Stella Kyriakides.
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