Oltre 26 milioni di americani hanno già votato anticipatamente per le elezioni presidenziali che vedono in gara, in un testa-a-testa Donald Trump e Hillary Clinton. Si tratta di circa il doppio di quanti usarono l’early voting (voto anticipato) una settimana prima delle presidenziali del 2012. A molti l’entourage di Trump ha chiesto di rivotare in considerazione delle ultime rivelazioni sull’ex First Lady
L’Fbi ha infatti pubblicato via Twitter i documenti dell’inchiesta sulla grazia concessa dall’allora presidente Clinton (nell’ultimo giorno del suo mandato, il 20/1/2001) al finanziere Usa, Marc Rich, morto in Svizzera nel 2013, accusato di 60 reati, tra cui frode, evasione di 48 mln di tasse e traffico di petrolio con l’Iran. Rischiava 300 anni di carcere. I file sono stati diffusi a 7 giorni dalle elezioni e dopo la bufera scatenata dall’annuncio dell’Fbi sull’apertura di una nuova indagine sulle email della candidata Hillary Clinton.
L’Fbi ha però difeso la propria decisione di pubblicare a una settimana dalle presidenziali le carte di una inchiesta – archiviata – sulla controversa grazia concessa da Bill Clinton nel 2001 a un finanziere amico, Marc Rich, scappato in Svizzera per sfuggire alle accuse di evasione fiscale. “Per procedura standard – spiega l’Fbi – questi materiali diventano disponibili per la diffusione e sono postati automaticamente ed elettronicamente nella sala di lettura pubblica dell’Fbi nel rispetto della legge e delle procedure”
Evocato anche lo spettro di una messa in stato di accusa per Hillary se fosse eletta alla Casa Bianca. Lo ha fatto il senatore repubblicano Ron Johnson, presidente della Commissione per la Sicurezza nazionale e per gli Affari governativi. Johnson ha detto al Beloit Daily News che Hillary ha “deliberatamente aggirato” la legge usando un server privato per trattare affari pubblici quando era Segretario di Stato. Il senatore ha accusato la candidata dem di aver “intenzionalmente” nascosto e distrutto “materiale riguardante la difesa nazionale”.
E Trump oggi ha più di un motivo per sorridere. Non solo le nuove accuse alla rivale, non solo i sondaggi lo vedono in crescita, ma l’Fbi non ha trovato finora alcun legame diretto tra il candidato repubblicano alla Casa Bianca Trump e il governo russo.
Secondo i servizi Usa, gli attacchi di hacker contro i democratici sono volti a minare le elezioni presidenziali più che a favorire Trump. Lo scrive il NYT, citando fonti investigative. Queste rivelazioni, se confermate, sconfesserebbero le convinzioni dei democratici sui legami Trump-Putin.
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