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Tutelare il nascituro: tre ddl dal centrodestra

Tutelare la maternità e contrastare il fenomeno del calo delle nascite in Italia. E’ questo l’obiettivo di tre disegni di legge riproposti dal centrodestra in Parlamento. Quelli che hanno come prima firma Maurizio Gasparri e Isabella Rauti sono praticamente identici e puntano a far diventare il 25 marzo la “Giornata della vita nascente”. In questa giornata, Stato, regioni ed enti locali dovranno organizzare e promuovere “senza oneri a carico della finanza pubblica, manifestazioni pubbliche, cerimonie, incontri, momenti di informazione e riflessione, anche nelle scuole” per “diffondere informazioni su gestazione, comunicazione e interazione relazionale precoci tra madre e figlio, sulle cure da prestare al nascituro e alla donna in gravidanza, sui diritti della gestante, sui servizi sanitari e di assistenza presenti sul territorio, sulla legislazione sul lavoro a tutela di madre e padre, nella prospettiva di far emergere tutta la positività dell’esperienza genitoriale”.

La giornata per la vita nascente

La data del 25 marzo, si spiega nelle relazioni dei due disegni di legge, è quella già scelta dai Parlamenti di 11 Stati (Argentina, Cile, Costarica, Ecuador, El Salvador, Filippine, Honduras, Nicaragua, Repubblica Domenicana, Perù Paraguay e Portorico) proprio per istituire la ‘Giornata della vita nascente‘. Entrambi i provvedimenti erano già stati presentati nelle precedenti legislature ed erano stati firmati anche da altri parlamentari come Simone Pillon, Lucio Malan e Paola Binetti.

La tutela della maternità

Più articolato il progetto di legge del capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo. Il testo, finalizzato sempre alla tutela della maternità e della “vita nascente”, fa riferimento in maniera più esplicita ai diritti del “concepito” più che del nascituro. In estrema sintesi il ddl vuol sostenere la famiglia quale nucleo fondamentale della società; incentivare la natalità con strumenti di sostegno economici; prevedere il formale riconoscimento giuridico della famiglia, intesa come madre e padre; riconoscere il concepito quale componente a tutti gli effetti della famiglia; introdurre un sistema gratuito di servizi socio-educativi per prima infanzia e un fisco pro-famiglia; riformare i consultori “tutelando il valore sociale della genitorialità e del concepito“.

Fonte Ansa

Manuela Petrini

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