I cittadini di Taiwan saranno chiamati alle urne per eleggere il presidente il prossimo gennaio 2024. Ecco come i due principali partiti di opposizione hanno rivoluzionato la corsa alle presidenziali.
I due principali partiti d’opposizione di Taiwan, Kuomintang e Partito popolare, uniscono le forze e rivoluzionano la corsa delle delicate elezioni presidenziali di gennaio 2024, aumentando le chance che vinca un governo più favorevole alla Cina. L’accordo, arrivato nel giorno del summit di San Francisco tra i presidenti Joe Biden e Xi Jinping, include il meccanismo di scelta del nome del candidato unitario. I due partiti faranno campagna elettorale contro William Lai, attuale vicepresidente e candidato del Partito democratico progressista, che guida i sondaggi con una quota poco sotto il 30%. I due partiti insieme sfiorano il 40%.
Il Kuomintang (Kmt), il principale e storico gruppo politico pro-Pechino dell’isola, e il Partito popolare di Taiwan (Tpp) stanno negoziando da varie settimane l’ipotesi di alleanza, avendo nei giorni scorsi trovato un’intesa selettiva nei collegi elettorali allo scopo di conquistare la maggioranza nel parlamento dell’isola. I problemi però sono nati sul candidato presidenziale unitario per il voto del 13 gennaio: Hou Yu-ih del Kmt e Ko Wen-je del Tpp sono appaiati nei sondaggi, impegnati in un testa a testa che ha complicato le trattative. Le due parti hanno stretto “un accordo di cooperazione, creando un nuovo record nella storia politica di Taiwan”, ha detto l’ex presidente Ma Ying-jeou, esponente di punta del Kmt, nonché protagonista dello storico e breve incontro tenuto a Singapore con il presidente Xi, a novembre del 2015. “Questa cooperazione consentirà l’assistenza reciproca tra i due partiti nelle future elezioni e su altri aspetti, rendendo la giornata davvero memorabile per entrambi i partiti a Taiwan”, ha aggiunto Ma, al termine della riunione tra le parti, secondo i media locali.
I due partiti hanno concordato che tre esperti, scelti da Ma e dalle due forze politiche, valuteranno i sondaggi condotti dal 7 al 17 novembre, mentre il nome del candidato presidente e del suo vice saranno annunciati sabato. Una soluzione di compromesso, dato che il Kmt puntava a “primarie aperte”, mentre il Tpp preferiva i sondaggi d’opinione. “Indipendentemente dal risultato, a prescindere da chi sarà il candidato alla presidenza o quello alla vicepresidenza, dobbiamo lavorare insieme per garantire la pace e la stabilità nella Repubblica di Cina”, ha commentato Hou in merito all’accordo. Mentre Ko ha parlato di “giornata storica”. Resta da chiarire il ruolo di Terry Gou, il tycoon fondatore dell’assemblatore degli iPhone Foxconn, sceso in campo alle presidenziali da indipendente e accreditato dai sondaggi di un importante 10-11%.
Fonte Ansa
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