Foto di Anthony Fomin su Unsplash
Non c’è pace per il Superbonus. Né su un piano normativo né su quello prettamente pratico. A lanciare il nuovo allarme è Antonio Patuelli, presidente dell’Abi, secondo il quale chi ha deciso di impegnarsi sulla complessa strada dell’aggiornamento strutturale del proprio edificio potrebbe ritrovarsi a dover gestire il serio rischio di default. E questo non varrebbe solo per le imprese ma anche per le famiglie.
Allarme dell’Abi sul futuro delle procedure legate al superbonus, con famiglie e imprese potrebbero finire in default.
A lanciarlo è stato il presidente Antonio Patuelli secondo il quale le banche, essendo stato ridotto l’ambito di compensazione, dovranno assolutamente fermarsi” nel comprare i crediti del superbonus e “se si fermano, costretti, i maggiori acquirenti” dei crediti “bisogna trovare delle forme diverse per animare il mercato, perché altrimenti imprese, condomini e famiglie si possono trovare inguaiati, in situazioni che li portano in default”.
“Non c’è alcun interesse che ci siano dei settori dell’economia che vadano in default in seguito di questo Superbonus” ha assicurato Patuelli sottolineando che “quello che auspico e aspetto dopo le elezioni europee – è l’invenzione di un veicolo, non all’interno del consolidamento del bilancio dello stato, ma che possa essere in grado di coinvolgere risorse pubbliche e private fuori dal bilancio dello stato e che diventi acquirente dei crediti. Ma non deve essere un veicolo di salvataggio” ha ribadito. E a tal proposito ha detto di augurarsi che “dopo le elezioni e dopo il rinnovo dei vertici di Cdp ci possa essere una riflessione” in tal senso.
Per quello che riguarda il superbonus, ha precisato il presidente dell’Abi, “vorrei guardare avanti, non sono mai retroattivo la mia preoccupazione principale è per le imprese e le famiglie oneste che hanno intrapreso l’applicazione di questa normativa” e al tempo stesso “la soddisfazione è quando le autorità competenti scoprono gli imbrogli”.
Per il futuro, a suo parere, c’è il problema del mercato dei crediti fiscali “è chiaro che la norma riguarda non tutte le tipologie degli acquirenti. Banche e assicurazioni sono i piu grandi acquirenti di questi crediti e io mi aspetto che il legislatore abbia previsto ulteriori acquisti”. Sua convinzione è che “i mercati debbano essere alimentati: quando si fermano le cose vanno male per tutti”.
Patuelli ha ribadito infatti che “le banche, essendo stato ridotto l’ambito di compensazione dovranno assolutamente fermarsi nel comprare perché non possono comprare se non possono o compensare sennò diventa una perdita. Quindi – ha proseguito – se si fermano i maggiori acquirenti bisogna trovare altre forme per animare il mercato sennò imprese, famiglie e condomini possono andare in default”.
Fonte: Ansa
Santi Quirico e Giulitta, martiri, Iconio (Turchia), ?- Tarso (Turchia), 304 ca. Giulitta, nobile e…
Dal Vangelo secondo Marco Mc 4,26-34 https://www.youtube.com/watch?v=w9O3aBpXH8k In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]:…
Il principale obiettivo dell'Associazione pazienti malattie oculari (Apmo) è di evitare ipovisione e cecità. "Vogliamo…
Iniziativa Caritas per l'Ucraina: vacanze solidali per settecento bambini. Con l'arrivo del primo gruppo di…
Come un piccolo granello di seme formerà un giorno un albero meraviglioso, così è la…
Lo “spostapoveri” è un termine (reso famoso e consacrato da un film del 2021, dal…
Questo sito utilizza i cookies per migliorare l'esperienza dell'utente
Altre informazioni