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L’opera di pacificazione della Comunità di Sant’Egidio per il Mozambico

La Repubblica del Mozambico e uno stato sovrano ubicato nell’Africa orientale, ex colonia portoghese indipendente dal 1975 con una popolazione di 27 milioni di abitanti la cui capitale è Maputo. Purtroppo, negli ultimi tre anni, nel nord del paese, si sono verificati diversi episodi di guerriglia di matrice jihadista che ha portato quasi 800.000 persone, di cui la metà la metà sono bambini, ad abbandonare le proprie abitazioni, soprattutto nella provincia di Cabo Delgado, ove gli attacchi terroristici di matrice islamica hanno causato quasi 3000 decessi. Nell’ultimo anno la situazione si è aggravata notevolmente tanto che, diversi gruppi jihadisti, sono riusciti a prendere il controllo della città portuale di Mocimboa  de Praia e a sferrare un contestuale attacco nella città di Palma, questo ha causato la fuga di gran parte dei cittadini stranieri e l’intervento militare di un contingente facente parte dei paesi del Southern African Development Community con l’obiettivo di aiutare il governo di Maputo a sedare l’insurrezione Jihadista ma, purtroppo, allo stato attuale, la grave insicurezza nel Paese permane.

L’opera di pacificazione della Comunità di Sant’Egidio

Tanto premesso, rispetto a quanto precedentemente esemplificato, la Comunità di Sant’Egidio terrà nella giornata di domani alle ore 11 una conferenza stampa intitolata Non abbandoniamo il popolo del Mozambico vittima del terrorismo, la quale verrà trasmessa in modalità streaming vedrà l’intervento di Don Angelo Romano facente parte dell’Ufficio Relazioni Internazionali della sopraccitata comunità. L’obiettivo che si pone la Comunità è quello di promuovere il processo di pace nel paese come già fece con l’opera di mediazione che il 4 ottobre 1992 portò alla firma dell’accordo generale di Roma che sanciva la pace tra il governo del Mozambico e i ribelli facenti parte della Resistenza Nazionale Mozambicana

Christian Cabello

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