Primo piano

Roma, pari inglese

Voleva la prestazione, Mourinho, e l’ha ottenuta, con la Roma che è uscita dal King Power di Leicester con un pari che rimanda la qualificazione alla finalissima, alla gara di ritorno tra sette giorni all’Olimpico. Sblocca Pellegrini poi, nella ripresa, il pari di Lookman.

Le scelte di Mourinho e Rodgers

L’ultima italiana rimasta in gara nelle competizioni europee, sbarca a Leicester con la voglia di mettere le mani sulla finale di Tirana. Al King Power Stadium giallorossi con Zaniolo in campo dall’inizio al fianco di Tammy Abraham. Roma con il 3-5-2:  Rui Patricio tra i pali, Mancini, Smalling e Ibanez nei tre dietro. Karsdorp e Zalewski sugli esterni di centrocampo, con in mezzo Mkhitaryan, Cristante e Pellegrini. Come detto, Zaniolo e Abraham terminali offensivi. Dal canto suo il tecnico di casa Brendan Rodgers, si gioca la carta Vardy in un tridente offensivo insieme ad Albrighton e Lookman. E’ un 4-3-3 quello del Leicester: tra i pali il figlio d’arte Schmeichel, quindi Ricardo Pereira, Fofana, Jonny Evans e Castagne dietro, Maddison, Tielemans e Dewsbury-Hall in mezzo, quindi i tre attaccanti sopra menzionati. Arbitra lo spagnolo Carlos Del Cerro Grande.

Il Leicester fa la partita, la Roma segna

L’avvio è arrembante da parte dei padroni di casa che spingono forte come se non ci fosse un domani. Tiene palla la squadra di casa, ma all’intervallo è 1-0 Roma grazie ad un affondo micidiale di Zalewski che innesca Pellegrini, sinistro tagliato e palla in rete. Vantaggio più che meritato per i giallorossi che sprecano anche un paio di ghiottissime occasioni per fare male. Scontato l’avvio con il Leicester a fare la partita, tre angoli conquistati in un paio di minuti, Smalling che arrota i bulloni per tenere Vardy. Ma la Roma non subisce oltre misura, si organizza tatticamente e la manovra diventa fluida. Così arriva il gol che è una perla dell’italo-polacco Zalewski che porta al bellissimo gol di Pellegrini. Il Leicester è scottato ma prova subito a reagire, Roma attenta nella politica preventiva del marcamento. Il pubblico del King Power si esalta ogni volta che gli azzurri di casa entrano in possesso palla, ma sono guizzi che producono il nulla. La Roma c’è, come detto spreca un paio di situazioni pericolose, ma Karsrdorp, in entrambi i casi, sbaglia l’ultimo appoggio: 1-0 Roma all’intervallo.

Lookmann fa pari

Non cambia il copione nella ripresa, con i padroni di casa a spingere, Roma sempre attenta. Possesso palla a favore degli inglesi che attaccano con maggiore intensità. Trattamento ruvido da parte della squadra di Rodgers che non bada per il sottile. Così arriva il primo cambio. Mkhitaryan, toccato duro esce e lascia il posto a Veretout.  Sessantacinque per cento di possesso palla per gli inglesi. Quello che è a favore dei giallorossi, è il tifo del settore ospiti. Sono in duemila, ma sembrano centomila: cantano, incitano, la loro voce entra nelle orecchie di tutto lo stadio. Mischia le carte Rodgers: fuori Vardy e Albrigton, dentro Barnes e Iheanacho. Zaniolo scappa via per vie centrali, ma dopo un contrasto la tocca con la mano e l’opportunità sfuma. E’ però arrembante la manovra del Leicester. Arriva il pari complice un fortuito rimpallo di Barnes che si ritrova solo in area, facile l’appoggio per Lookman che sotto misura mette dentro. Roma sfortunata: 1-1.

Finisce 1-1

Fuori Zaniolo, dentro Oliveira, perché adesso la Roma ha bisogno di maggior copertura in mezzo. Ma il Leicester, ritrovata fiducia fa pressing a tutto campo. Iheanacho raccoglie un’invenzione di Madisson, ma scivola al momento della battuta. La Roma ragione e cerca di tenere più possibile palla. Quindici minuti alla fine, aumenta la pressione degli uomini di Brendan Rodgers che guadagnano campo, Roma che deve difendersi con i denti. Ci prova Veretout, alto. Cristante perde una palla velenosa e innesca il controgioco inglese. Ci pensa Rui Patricio a spedire in angolo una conclusione angolatissima di Iheanacho. Poi è di nuovo Roma, azione elaborata ma tutta in velocità: Abraham controlla poi scarica su Oliveira, Schmeichel si salva in angolo. Rodgers inserisce Perez, mentre Mourinho decide che è il momento di Viña e Felix, fuori Zalewski e Pellegrini. La partita si accende nel finale con continui capovolgimenti di fronte. Smalling prende un colpo al naso, mentre i minuti di recupero sono cinque. Tanto fumo ma poco arrosto. Finisce così 1-1, con un pari che rimanda la qualificazione alla gara di ritorno all’Olimpico.

Massimo Ciccognani

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