Cinque sezioni per un documento, con attenzione (prevista e annunciata) su investimenti e digitale. Ma anche meno tasse su ceti medi e famiglie, oltre che l’obiettivo di una crescita che tocchi perlomeno i livelli previsti dalla media europea (1,6%). Le linee guida sul Recovery fund, trasmesse alle Camere con la promessa di riferire in proposito, qualora fosse necessario, traducono in parole quello che un intero Paese attende come atto concreto. Per quel che concerne il documento, una prima parte descrive il contesto italiano, funestato dall’emergenza e, sostanzialmente, la base di partenza per quelli che saranno gli obiettivi di qui ai prossimi mesi. Poi le risorse naturalmente, per le politiche di riforma che supporteranno il piano di rilancio economico. Con obiettivo capitale, incremento degli investimenti e, soprattutto, del lavoro.
Snodo cruciale il tema dell’occupazione. La pandemia ha abbassato gli standard produttivi, soprattutto per via del lockdown, e di conseguenza quelli occupazionali. L’obiettivo dichiarato, è l’incremento almeno di 10 punti percentuali, dal 63% attuale al 73,2% della media Ue. Prevista anche l’introduzione del salario minimo: “L’introduzione del salario minimo legale garantirà ai lavoratori nei settori a basso tasso di sindacalizzazione un livello di reddito collegato ad uno standard minimo dignitoso, evitando al contempo dumping contrattuale e rafforzando la contrattazione nei settori in cui è più debole”.
Per quanto riguarda la riduzione della tassazione su famiglie e ceti medi, nel documento si parla di “una riforma complessiva della tassazione diretta e indiretta, finalizzata a disegnare un fisco equo semplice e trasparente per i cittadini, che riduca in particolare la pressione fiscale sui ceti medi e le famiglie con figli e acceleri la transizione del sistema economico verso una maggiore sostenibilità ambientale”. Il che, di fatto, dovrebbe tradursi in un “alleggerimento della pressione fiscale unitamente ad un sistema impositivo favorevole alla crescita”. A tal proposito, si precisa, “il governo ha deciso di disattivare anche tutti gli aumenti di Iva e accise previsti dalle clausole di salvaguardia”.
Capitolo scuola. Secondo quanto spiegato nelle linee guida, la riqualificazione degli istituti scolastici (e universitari) non avverrà solo sul piano strutturale ma anche in termini di efficienza. Il cablaggio con fibra ottica, infatti, farà parte del progetto, così come il potenziamento dell’e-learning. Novità anche in ottica personale, con formazione dei docenti e digitalizzazione dei processi di studio, attraverso l’utilizzo di strumenti digitali.
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