Rallenta la deforestazione ma calano anche le precipitazioni nella foresta amazzonica, in questo 2023. Le scarse piogge e le temperature più alte della media causano siccità che mette a dura prova la vita delle comunità e la biodiversità.
Il disboscamento della foresta pluviale amazzonica brasiliana ha interessato un’area pari a 116 chilometri quadrati nel corso del mese di novembre 2023. Si tratta di una riduzione dell’80% rispetto ai dati dello stesso mese del 2022, quando il disboscamento riguardò 590 chilometri quadrati. Lo riferisce l’organizzazione non governativa ambientalista Istituto dell’uomo e dell’ambiente dell’Amazzonia (Imazon). Nei primi undici mesi dell’anno sono andati persi 3.922 chilometri quadrati di foresta, il 62% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (10.286 chilometri quadrati). L’indagine si basa sul sistema di osservazione via satellite Deforestation alert system (Sad). I satelliti usati dall’istituto sono in grado di rilevare aree devastate a partire da un ettaro.
Nel 2023 i nove Paesi che ospitano parte della foresta pluviale amazzonica hanno registrato i volumi di precipitazioni più bassi in oltre 40 anni. Lo riferisce un recente studio del Centro di ricerca scientifica dell’Unione Europea, secondo cui i dati satellitari mostrano che la pioggia scarsa associata a temperature costantemente superiori alla media – tra i due e i cinque gradi – e le numerose ondate di calore estremo tra agosto e settembre, hanno compromesso lo stato del suolo. Nell’amazzonia brasiliana le precipitazioni sono state inferiori alla norma tra 100 e 350 millimetri, il che corrisponde a circa la metà di quanto previsto per la regione.
Secondo l’ultimo bollettino sulla siccità, diffuso dal governo dello stato di Amazzonia tutti i 62 comuni dello stato rimangono in una situazione di emergenza, con oltre 630mila persone colpite dagli effetti della siccità. I fiumi Solimões, Purus, Juruá e Madeira nella regione centromeridionale dello stato brasiliano di Amazonas, oltre ai corsi d’acqua che attraversano Perù e Bolivia, sono al livello basso mai registrato. L’abbassamento del livello dei fiumi mette a dura prova la mobilità delle comunità lungo il fiume e l’accesso ai beni essenziali e mettono in pericolo per la vita degli animali, causando un grave danno alla biodiversità. Le previsioni suggeriscono che questi impatti potrebbero peggiorare nei prossimi mesi. Tra i principali problemi aggravati dal clima di quest’anno, il centro scientifico europeo sottolinea l’aumento del rischio di incendi boschivi.
Fonte Ansa
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