Primo piano

Rafah, Biden: “Serve un piano per proteggere i civili”

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, invita Israele a predisporre “un piano credibile” per mettere al sicuro il milione di civili di Rafah, duramente colpita da una massiccia operazione militare. Un blitz che ha portato già alla liberazione di due ostaggi. Tuttavia, secondo Hamas, altri tre sarebbero stati uccisi. Appelli alla tregua anche dall’Alto commissario dell’Onu per i diritti umani, Volker Türk.

Rafah, Biden chiede cautela

“La grande operazione militare di Israele a Rafah non può procedere senza un piano credibile per proteggere oltre un milione di civili”. Lo ha detto Joe Biden dopo il suo incontro alla Casa Bianca con re Abdallah di Giordania. Hamas ha annunciato su Telegram la morte di tre degli otto ostaggi israeliani di cui ieri aveva fatto sapere che erano stati feriti nei “barbari attacchi sionisti sulla Striscia di Gaza”. Le Brigate Qassam, ala militare di Hamas, hanno aggiunto che più tardi diffonderanno i nomi e le foto dei morti, “e il destino degli altri feriti sarà chiaro”.

Ostaggi, accordo possibile

Un accordo tra Israele e Hamas sugli ostaggi resta “possibile” e avrebbe “enormi” vantaggi: lo afferma il Dipartimento di Stato americano. Gli Stati Uniti continuano a ribadire di non sostenere “un cessate il fuoco generale a Gaza”. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana in un briefing con la stampa. “Vogliamo che la guerra finisca, ma quello che serve ora è una tregua umanitaria”, ha sottolineato il funzionario della Casa Bianca. “Straziante”: così il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller ha definito la morte a Gaza di Hind Rajab, la bambina palestinese di sei anni che ha perso la vita dopo che era sopravvissuta ad un attacco contro l’auto dei suoi famigliari e aveva telefonato per chiedere soccorsi. Miller ha sollecitato Israele ad indagare sull’episodio.

Turk: “Rafah? Prospettiva terrificante”

La prospettiva di una “vera” offensiva da parte dell’esercito israeliano a Rafah, nell’estremo sud della Striscia di Gaza, dove centinaia di migliaia di palestinesi sono rifugiati, è “terrificante”. Lo ha affermato l’Alto commissario dell’Onu per i diritti umani, Volker Türk. “Considerando la carneficina che ha avuto luogo finora a Gaza, possiamo immaginare perfettamente cosa accadrà a Rafah”, ha precisato Türk in una nota.

Il procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Khan ha espresso oggi profonda preoccupazione per una possibile offensiva di terra israeliana a Rafah, avvertendo che chiunque violi il diritto internazionale sarà ritenuto responsabile. “Sono profondamente preoccupato per il bombardamento segnalato e la potenziale incursione di terra da parte delle forze israeliane a Rafah”, ha precisato Khan.

Fonte: Ansa

redazione

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