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Proteste in Iran: arrestata la nipote della Guida Suprema Khamenei

Da oltre due mesi le piazze iraniane sono prese d’assalto dai manifestanti per ricordare e chiedere giustizia per Mahsa Amini la giovane morta a settembre mentre era in custodia della polizia per non aver indossato correttamente il velo. Secondo l’Onu, 14.000 persone sono state arrestate durante le proteste. Tra loro anche Farideh Moradkhani, nipote della Guida Suprema dell’Iran, Ali Khamenei. 

L’arresto della nipote di Khamenei

La scure delle repressione della rivolta pacifica degli iraniani che chiedono diritti e libertà non guarda in faccia a nessuno. Tanto che a finire in manette è anche Farideh Moradkhani, nipote della Guida Suprema Ali Khamenei che da due mesi vede traballare il suo regime sotto i colpi di ciocche di capelli al vento e delle proteste coraggiose e determinate in ogni città. Attivista politica e per i diritti umani, è stata arrestata a Teheran per aver sostenuto i manifestanti che continuano, nonostante le centinaia di vittime e le migliaia di arresti, a ricordare Mahsa Amini la giovane morta a settembre mentre era in custodia della polizia per non aver indossato correttamente il velo.

Secondo l’Onu, 14.000 persone sono state arrestate durante le proteste. Le Nazioni unite chiedono che l’uso “non necessario e sproporzionato” della forza in Iran cessi quanto prima.

Secondo un tweet di suo fratello, Mahmoud Moradkhani – anche lui oppositore del regime che attualmente vive in Francia – la donna, 36 anni, sarebbe stata “arrestata e portata in carcere oggi, quando si è recata presso l’ufficio del procuratore per scontare un ordine del tribunale“. L’intelligence dei guardiani della Rivoluzione ha reso noto di aver catturato anche un cittadino iraniano-britannico, con l’accusa di essere coinvolto nelle proteste che Teheran giudica coordinate dall’estero per destabilizzare il Paese e di essere “uno dei principali collegamenti tra le reti terroristiche e dissidenti Bbc e Iran International”.

I precedenti arresti di Farideh

Non è la prima volta che la nipote di Khamenei finisce in prigione: l’ultima lo scorso gennaio, incarcerata dopo essersi rivolta alla vedova dell’ultimo scià, Mohammad Reza Pahlavi deposto dalla Rivoluzione islamica del 1979, chiamandola “cara regina”. In occasione dell’83esimo compleanno di Farah Diba, il 14 ottobre 2021, Farideh aveva inviato un messaggio con una poesia a lei dedicata: “Cara regina e madre della mia patria! So che tornerai e porterai la luce per spezzare l’oscurità della notte”, aveva detto lanciando una sfida allo zio e agli ayatollah. Pochi mesi prima del suo arresto aveva inoltre avviato una campagna a favore dei detenuti e contro la pena di morte.

Rinchiusa nel famigerato carcere di Evin a Teheran, noto per le brutali condizioni di detenzione degli oppositori politici, era stata poi rilasciata su cauzione a maggio. Farideh è la figlia della sorella di Khamenei, Badri, e dello sceicco Ali Moradkhani (noto come Ali Teherani) che dopo la Rivoluzione guidata da Khomeini nel ’79 diventò un dissidente e trovò rifugio in Iraq. Al suo ritorno in Iran venne condannato a 20 anni di prigione, ma fu scarcerato dopo 10. Ali Teherani è morto lo scorso ottobre nella capitale iraniana all’età di 96 anni.

Fonte Ansa

redazione

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