Le Forze armate israeliane effettuano i primi blitz “mirati” nel territorio della Striscia di Gaza, varcando il confine nord. Intanto, il vertice europeo trova in extremis l’accordo sugli aiuti umanitari e spinge per la soluzione dei due Stati.
Prove d’invasione a Gaza mentre Hamas vola a Mosca. In un blitz “mirato” condotto quando era ancora notte, l’esercito israeliano – per la prima volta dall’inizio della guerra – ha varcato con tank e soldati il confine entrando nel nord della Striscia per poi tornare indietro. Le incursioni continueranno “con maggiore intensità” anche nei prossimi giorni, hanno fatto sapere i militari, e sembrano il preludio della più vasta operazione di terra che Israele ha confermato anche oggi di voler compiere nonostante le pressioni contrarie e senza avere alcuna certezza, al momento, della sorte dei 224 ostaggi.
Fonti israeliane e straniere hanno riferito di un momento “positivo” nei negoziati mediati da Qatar e Egitto, che potrebbero portare “entro due giorni” al rilascio. Ma non si sa se il dossier in discussione si riferisca ai 138 prigionieri con passaporto straniero o al loro insieme, come chiede Israele. Le famiglie dei rapiti – sfinite da tre settimane di tensione per i loro cari – stasera si sono radunate a Tel Aviv per chiedere di essere ricevute dal governo di Benyamin Netanyahu. Mentre Abu Obeida, portavoce delle Brigate al Qassam, l’ala militare di Hamas, ha annunciato – senza fornire prove – che almeno 50 degli ostaggi sono morti a causa dei raid di Israele.
Accordo tra i 27 sul capitolo delle conclusioni riguardante il conflitto in Medio Oriente: a prevalere alla fine è la terminologia “corridoi umanitari e pause per esigenze umanitarie” per consentire l’accesso di aiuti per i palestinesi di Gaza.
“L’Ue è pronta a contribuire alla rivitalizzazione del processo politico sulla base della soluzione a ‘due Stati’” e “accoglie le iniziative diplomatiche e supporta l’istituzione di una conferenza internazionale di pace da tenersi presto”. È quanto prevede il nuovo testo delle conclusioni del vertice Ue sul conflitto tra Israele e Hamas. A chiedere una conferenza di pace era stato il premier spagnolo Pedro Sanchez prima di arrivare al summit.
Fonte: Ansa
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