In una fase in cui l’aspra contesa tocca un po’ tutti i fronti, a una manciata di giorni dall’entrata in vigore dello stop a TikTok Trump alza considerevolmente i toni contro la Cina. Un attacco frontale, sul tema cardine del 2020 e, in qualche modo, della più stretta contemporaneità. Quello del coronavirus naturalmente, peraltro nel consesso più importante, quello delle Nazioni Unite: “Dobbiamo rendere responsabile la Cina che ha diffuso questa piaga nel mondo”. Mai così chiaro il Tycoon, pur nella sua sempre marcata verve contro Pechino. Davanti all’Assemblea Onu, con un messaggio videoregistrato alla Casa Bianca, Trump non si prende nemmeno i 15 minuti d’ufficio: per chiedere definitivamente la messa della Cina sul banco degli accusati gli è bastato molto meno.
Nel suo breve intervento, incentrato perlopiù sul tema della pandemia globale e sulle presunte responsabilità cinesi, Trump ripercorre la storia recente, avanzando un parallelismo. “Settantacinque anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e la fondazione dell’Onu, ci troviamo ancora una volta impegnati in una battaglia globale”. E, per quanto concerne gli Usa, “abbiamo lanciato la mobilitazione più aggressiva dalla Seconda Guerra Mondiale“. Il riferimento è ai progressi compiuti nell’ambito medico che, se inizialmente riguardavano alcune cure specifiche, ora rispondono al lavoro per la creazione di un vaccino contro il Coronavirus. Per Trump, si è ormai “alle fasi finali della sperimentazione”. E, qualora si arrivasse davvero a un prodotto efficace, si tratterebbe di un punto rilevante nella sfida a distanza contro Pechino. Al quale continua a lanciare la sua personale offensiva, parlando più volte di “virus cinese”.
Fra gli appelli lanciati all’Assemblea, affinché si faccia fronte comune contro la pandemia, è l’attacco deciso alla Cina che emerge su tutte le frasi di circostanza. E il presidente americano fa riferimenti precisi: “Nei primi giorni del virus, la Cina bloccò i voli interni, mentre permetteva ai voli di lasciare la Cina ed infettare il mondo”. E ancora: “Il Governo cinese e l’Organizzazione mondiale per la Sanità, che è virtualmente controllata dalla Cina, dichiararono in modo falso che non vi erano prove delle trasmissione da uomo ad uomo”. Parole che, almeno per il momento, da Pechino assorbono in modo diplomatico. “La pandemia va affrontata insieme – fa sapere il presidente Xi Jinping -, uniti, e seguendo la scienza. Ogni tentativo di politicizzare o stigmatizzare la pandemia deve essere respinto”.
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