Si rivolge ai giovani e li invita a rimanere arrabbiati ma a canalizzare questa rabbia. Definisce scoraggianti le assenze di Cina e Russia. Ma soprattutto, l’ex presidente Usa Barack Obama, alla Cop26 di Glasgow, fa il punto della situazione tra delusione e speranza: “Non siamo neanche lontanamente dove dovremmo essere”, dice. “Per cominciare, nonostante i progressi rappresentati da Parigi, la maggior parte dei Paesi non è riuscita a soddisfare i piani stabiliti sei anni fa”. Insomma, “mettiamoci al lavoro”. Qui il programma della giornata di oggi.
Oggi alla Cop26 di Glasgow è il giorno di Obama. E subito ha voluto chiarire – come riportato da La Stampa – che negli Stati Uniti “alcuni dei progressi sulla lotta al cambiamento climatico si sono fermati quando il mio successore ha deciso di ritirarsi unilateralmente dall’Accordo di Parigi nel suo primo anno di mandato. Non sono stato molto contento di questo”. Un evidente j’accuse alle politiche seguite dal predecessore repubblicano, Donald Trump.
Obama mette al servizio della causa la sua abilità di oratore e il suo carisma. Mandando messaggi ai leader, a chi protesta fuori dalla Cop e ai negoziatori alle prese con gli ultimi giorni di trattative. Parla anche delle difficoltà interne al suo Paese nella lotta alla crisi climatica, nonostante l’impegno di Joe Biden: “Non importa che tu sia democratico o repubblicano, se arriva un’inondazione colpirà comunque la tua casa”. Perché, riassunto da SkyTg24, la scienza non guarda al colore politico. L’ex presidente cita anche Greta Thunberg che ha ispirato migliaia di giovani fino a far nascere tante “Grete in giro per il mondo”.
Paesi più poveri che sono stati al centro della giornata dedicata all’adattamento, cioè a come far fonte a un clima che è già cambiato. Uno studio presentato dal think-tank McKinsey & Company rivela che se si supera il grado e mezzo di riscaldamento rispetto ai livelli preindustriali, metà dell’umanità sarà a rischio di alluvioni e siccità. E se si sfora quello dei 2 gradi, nei paesi poveri raddoppieranno le persone in pericolo per disastri naturali.
Non a caso, nel registrare il suo messaggio da mandare in Scozia, il ministro degli Esteri di Tuvalu, piccola isola del Pacifico, ha scelto di mostrarsi con l’acqua alle ginocchia. Un’immagine diventata virale sui social che rende l’idea della situazione in cui molti Paesi già si trovano.
Santa Caterina da Siena, terziaria domenicana, dottore della Chiesa, compatrona d'Italia e d'Europa. Siena, 25/03/1347-Roma,…
Italia-Somalia: la rotta della solidarietà. In risposta alla recente epidemia di colera in Somalia, le…
Il programma di governo di papa Francesco è il Vangelo. Inutile inseguire il progetto del…
Il Terzo Settore, in Italia, indica l’insieme degli enti privati che, senza scopo di lucro,…
Papa Francesco la chiama “cultura dello scarto” e avverte che non c’è inclusione senza fraternità.…
Zahr non può procurarsi i farmaci né continuare le terapie mediche necessarie per i suoi…
Questo sito utilizza i cookies per migliorare l'esperienza dell'utente
Altre informazioni