Primo piano

Il Napoli riparte nel segno di Osimhen

Ricomincia con una vittoria il Napoli Campione d’Italia, vincendo per 3-1 a Frosinone. Harroui illude i ciociari, poi Politano e un doppio Osimhen, rimettono le cose a posto.

Così in campo

Frosinone e Napoli in campo in modo speculare, entrambe 4-3-3. Nel Napoli Garcia sorprende tutti e presenta dall’inizio Cajuste, visto che Anguissa non è al meglio, nei tre in mezzo insieme a Lobotka e Zielinski. Dietro, davanti a Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Jesus e Olivera. Davanti con c’è l’infortunato Kvara, quindi tridente con Raspadori, Politano e Osimhen. In attesa dei rinforzi, sottolineati anche dalla dirigenza, Di Francesco presenta il Frosinone con Turati tra i pali, Oyono, Monterisi, Romagnoli e Marchizza nei quattro dietro. In mezzo Gelli, Mazzitelli e Harroui, mentre il tridente offensivo è affidato a Baez, Cuni e Caso. Direzione di gara affidata a Matteo Mercenaro.

Harroui illude, Politano e Osimhen la ribaltano

Di Francesco si guarda intorno, vede il Napoli scintillante col tricolore sul petto e pensa a 4-5 calciatori che ancora mancano per completare la rosa. Eppure il Frosinone parte forte, mostra coraggio, aggressivo dietro, Napoli in difficoltà. E alla prima occasione colpisce, complice un fallo in area dell’ultimo arrivato Cajuste: dal dischetto Harroui non fallisce. Campioni subito sotto. Ma lentamente il Napoli ha cominciato ad aumentare i giri del motore, Politano da fuori ha gelato lo “Stirpe” al termine di un’azione prolungata e fissato il punteggio sull’1-1. Il Frosinone accusa il colpo, il Napoli è entrato meglio nel cuore della difesa ciociara e da un centro basso di Di Lorenzo, Osimhen riprende da dove aveva lasciato, con un tiro potente che ha piegato i guanti di Turati per il 2-1 Napoli con il quale si è andati al riposo.

La chiude Osimhen

Garcia cambia subito, inserendo Anguissa al posto del deludente Cajuste.  Due buone opportunità per il Napoli in avvio poi, è il Frosinone a graffiare. Piazzato di Baez, stupendo calcio a giro con la palla che centra la traversa. Passato lo spavento, il Napoli torna ad affacciarsi nell’area ciociara. E lo fa con un destro a incrociare di Osimhen che termina di poco fuori. Squadre sbilanciate, facile preda dei contropiede. Primi cambi anche nel Frosinone con Di Francesco che ridisegna l’attacco: fuori Cuni e Caso, dentro Borrelli e Kvernadze. Venti alla fine, il Frosinone si allunga, ci prova, ma deve fare attenzione al controgioco azzurro. Turati salva sui Raspadori chiudendo sul primo palo. Il Napoli insiste, il Frosinone adesso soffre. Dentro Brescianini e Canotto nel Frosinone al posto di Mazzitelli e Baez, mentre nel Napoli Elmas e Mario Rui prendono il posto di Politano e Olivera. Ma la differenza di valori è tanta e come il Napoli allunga, sono dolori. Di Lorenzo la mette nello spazio per lo scatto di Osimhen con il nigeriano che si beve la difesa ciociara e davanti a Turati non sbaglia. La chiude qui il Napoli. Garcia dice che può bastare qui la partita di Osimhen e al suo posto, a dieci dalla fine, dentro Simeone. Protesta il Napoli per un possibile rigore non concesso a Zielinski, protesta Garcia e si prende il giallo. Cinque di recupero, dove succede praticamente nulla, con il Napoli che controlla e porta a casa i primi tre punti della sua stagione.

Il Verona sbanca il Castellani

Esordio al bacio per il Verona che conquista i primi tre punti del suo campionato, passando per 1-0 a Empoli. Decide a quindici dalla fine, una rete di Bonazzoli che approfitta dell’ennesima uscita a vuoto di Caprile da calcio d’angolo, controlla e gira in rete. Era già accaduto in altre due occasioni con il Verona che non ne aveva però approfittato. L’ha fatto al momento giusto, rischiando subito il raddoppio ma il gol di Djuric è stato annullato per posizione irregolare del veronese. Male l’Empoli, come era già accaduto in Coppa dove era uscito ai 32esimi per mano del Cittadella. Tanti limiti e squadra incompleta. Bravo il Verona ad approfittarne. Ha vinto con giudizio, e per chi deve lottare per la salvezza, sono tre punti d’oro.

Massimo Ciccognani

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