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Migranti, in un giorno sette sbarchi a Lampedusa

Sono 119, con quattro diversi barconi, i migranti soccorsi da Guardia di finanza e Capitaneria e sbarcati a molo Favarolo di Lampedusa. Salgono così a sette, con un totale di 203 persone, gli sbarchi registratisi oggi. I barconi appena soccorsi erano composti da 28 migranti (fra cui 14 donne), 37 (13 donne e 2 minori), 39 (9 donne e 2 minori) e 15 (6 donne e 1 minore). Tutti hanno riferito di essere partiti da Sfax e Monastir in Tunisia e di essere originari di Costa d’Avorio, Guinea, Nigeria, Burkina Faso, Mali, Camerun. Anche i nuovi arrivati sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove le presenze, nonostante il trasferimento di stamani di 111 persone, sono salite a 705. Al momento dello sbarco a molo Favarolo è stato accertato che, nel gruppo, c’erano anche la donna incinta e un ragazzo sordomuto, per cui è stato dato il via ad un’assistenza straordinaria. Mentre è stata trasferita e imbarcata sul traghetto di linea che in serata è giunto a Porto Empedocle la bambina di 4 anni arrivata, sola, domenica sera, dopo una traversata di 25 ore. La piccola, i cui genitori sarebbero rimasti bloccati sulla spiaggia di Maahdia, in Tunisia, è stata presa in carico da un’associazione che ora la accompagnerà in un’apposita struttura protetta.

Gli altri sbarchi

Lunedì sull’isola erano giunti in 55. Gli ultimi sono stati 9 migranti che sono stati bloccati sulla spiaggia della Guigia, dopo la segnalazione di alcuni residenti. Intanto, restano in attesa di un porto sicuro i 293 migranti che, con diverse operazioni, sono stati soccorsi dalla Geo Barents, la nave di Medici senza frontiere.

La bambina

Ha fatto un viaggio di 25 ore, su un peschereccio di 13 metri, la bimba tunisina sbarcata a Lampedusa assieme ad altre settanta persone la notte di domenica. Sull’isola la bimba è rimasta poco: con un’assistente sociale, assieme ad altri 110 migranti, è stata infatti trasferita a Porto Empedocle. I genitori e la sorellina, ha raccontato su Twitter Majdi Karbai – eletto al parlamento tunisino nel 2019 e attualmente in Italia dove vive e lavora con l’associazione Save The Children – sarebbero rimasti sulla spiaggia di Maahdia perché, a quanto pare, non avrebbero fatto in tempo ad imbarcarsi. Il team di Save the Children a Lampedusa ha garantito l’assistenza e il supporto alla bambina “accogliendo, ascoltando e rispondendo ai suoi bisogni – ha detto la portavoce Giovanna Di Benedetto – e segnalando prontamente il caso alle autorità competenti”. “Riteniamo fondamentale la sua presa in carico immediata, in modo che sia assicurata la sua protezione e la sua sicurezza – ha aggiunto – e l’immediata attivazione delle misure necessarie per favorire il ricongiungimento con la sua famiglia”.

Lorenzo Cipolla

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