Dopo un mese di guerra, il generale e vice-capo della polizia nazionale dell’Ucraina Vyacheslav Abroskin si è offerto alle truppe russe in cambio dell’evacuazione dei bambini dalla città portuale di Mariupol, su mar d’Azov, assediata da giorni. Sale, intanto, il numero dei bambini vittime del conflitto, secondo le autorità ucraine.
“La mia vita appartiene solo a me – ha Abroskin scritto su Facebook – e la offro in cambio della vita dei bambini che restano ancora a Mariupol“. Allo stato attuale “sono rimasti tanti bambini in una città totalmente distrutta, e se non vengono salvati moriranno nei prossimi giorni. Lancio un appello agli occupanti russi: datemi l’opportunità di far uscire i bambini da Mariupol e mi offro io al posto loro. Fatemi entrare in città per raccogliere i bambini e organizzarne l’uscita Mi servono tre giorni. All’ultimo posto di blocco, una volta liberati i bambini, mi consegnerò”, si legge nel post.
Sale a 135 il numero dei bambini morti in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa, afferma l’ufficio della Procura ucraina. “Ad oggi 25 marzo, 135 bambini sono morti in Ucraina a causa dell’aggressione dell’esercito russo. 184 bambini sono rimasti feriti”. Ieri il bilancio dei bambini morti era 128.
L’agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef), ha spiegato che 4,3 milioni di bambini – più della metà dei 7,5 milioni di bambini dell’Ucraina – sono stati costretti a lasciare le loro case. Più di 1,8 milioni sono diventati rifugiati, mentre altri 2,5 milioni sono sfollati interni.
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