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L’Italia torna in sella

Ritorna l’Italia, molto più vicina a quella dell’Europeo, non negli uomini ma nello spartito. Mancini, dopo il flop con la Spagna, si affida a sette calciatori nuovi ma soprattutto al vecchio 4-3-3 che sembra calcare a pennello a questa nazionale. Vince l’Italia, battendo più nettamente di quanto non dica il finale (3-2) l’Olanda padrona di casa. Vittoria importante, che non sarà quella della Nations League, ma serviva come il pane per ritrovare entusiasmo e soprattutto calciatori nuovi. Il futuro è appena cominciato. Ora, appuntamento a settembre con le qualificazioni a Euro2024.

Le scelte di Koeman e Mancini

Speculare l’atteggiamento tattico delle due squadre:, entrambe in campo con il 4-3-3. Nell’Olanda, Bijlow tra i pali, Dumfries, Geertruida, Van Dijk e Aké nei quattro dietro, Wieffer, F. De Jong e Simons in mezzo, Malen, Gakpo e Lang nel tridente offensivo. Il Ct azzurro torna all’antico e al suo 4-3-3 e cambia sette calciatori rispetto alla gara contro la Spagna. In mezzo ci sono Cristante e Frattesi oltre a Verratti, davanti tridente tutto nuovo con Raspadori, Retegui e Gnonto. Dietro, Toloi e Di Marco esterni, mentre davanti a Donnarumma ci sono Acerbi e l’esordiente Buongiorno. Arbitra lo svedese Nyberg.

Dimarco-Frattesi, l’Italia va

Bella, ordinata e soprattutto convincente. L’Italia del Mancio gioca un primo tempo notevole, firma due gol e indirizza la finale per il terzo posto di Nations League. All’intervallo è 2-0 per gli Azzurri grazie alle reti messe a segno da Dimarco e Frattesi. La scelta di tornare all’antico, al 4-3-3, in aggiunta a sette cambi rispetto alla gara contro la Spagna, hanno rigenerato la nostra Nazionale che d’incanto ha ritrovato smalto e certezze. Azzurri bravi in fase di possesso, bravi a cambiare gioco da una parte all’altra del campo, stordire gli olandesi che pure erano partiti ventre a terra, pressing alto al fine di togliere spazio e fiato agli Azzurri. Ma l’Olanda non è mai arrivata dalle parti di Donnarumma se non al tramonto della prima frazione con Gakpo che non ha però trovato lo specchio della porta. Quello che invece ha trovato l’Italia, subito in vantaggio grazie ad una conclusione di Federico Dimarco e al raddoppio di Frattesi che ha sfruttato la sua arma migliore, ovvero l’imbucata per vie centrali, la stessa che aveva trovato anche contro la Spagna, con gol annullato per fuorigioco millimetrico. Stavolta, percussione perfetta. E l’Italia va, cancellando nubi e ombra della partita contro la Spagna.

La riapre Bergwijn, la chiude Chiesa

E’ l’Olanda a dover fare la partita per provare a riprendere la sfida contro gli azzurri. Cala il ritmo degli azzurri, con gli orange che ci provano ancora con Gakpo che calcia addosso a Donnarumma. Nell’Olanda entra l’atalantino Koopmeiners, negli azzurri Mancini cambia i due esterni d’attacco, inserendo Zaniolo e Chiesa per Raspadori e Gnonto. Continua a spingere la formazione di casa, stavolta Dimarco non è impeccabile, si fa saltare da Bergwijn che lo manda al bar e la piazza alle spalle di Donnarumma: 1-2 con venti minuti più recupero ancora da giocare. Italia calata rispetto alla prima frazione, ma gli azzurri non ci stanno e si scuotono. Guizzo di Chiesa, van Dijk non si fa sorprendere. Ma il gol azzurro è rimandato di pochi secondi. Ancora lo juventino in controgioco, doppio passo su van Dijk un paio di metri dentro l’area e palla a baciare il palo più lontano e terminare in rete: 3-1 Italia e fine dei giochi. Dentro Spinazzola per Dimarco. L’Olanda guadagna una punizione per un fallo al limite su Wijnaldum. Palla deviata dalla barriera ma toccata da un olandese, Weghorst mette dentro, ma la visione al Var chiarisce tutti. Rimane 3-1 per l’Italia. Dentro Pellegrini e Barella, fuori Retegui e Verratti. Match agli sgoccioli. Il subentrato Wijnaldum ha voglia di mettersi in mostra e si fa vedere al tramonto del match firmando il gol del 3-2 che rianima l’Olanda. Undici minuti di recupero nella bolgia di Enschede, con il tifo di casa che prova a spingere gli orange verso il pari. Troppo tardi, anzi poteva andare peggio visto che Pellegrini in controgioco si divora il gol del 4-2. L’Italia tiene e porta a casa la vittoria che vale il terzo posto in Nations League. Ma il rammarico per aver fallito la finale, è tanto.

Massimo Ciccognani

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