Dopo una giornata segnata dal botta e risposta tra esercito israeliano e i miliziani sciiti libanesi Hezbollah e dal sequestro di una nave cargo nello Stretto di Hormuz operato dai pasdaran, di fronte alla minaccia iraniana, Israele chiude le scuole e asili da stasera fino alla sera di lunedì 15 aprile, oltre a ridurre il numero di persone consentito per gli eventi all’aperto.
Il Fronte del Comando interno israeliano dopo “una valutazione della situazione” legata all’Iran ha deciso che dalle 23 di stasera (le 22 in Italia) saranno “proibite le attività educative” ovvero le scuole ed asili, “in tutto il Paese”. Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo che “negli spazi aperti i raduni saranno limitati a 1.000 persone“. Quello di stasera è il primo cambiamento nelle regole indicate dal Fronte del Comando interno. Il cambiamento introdotto dal Comando del fronte interno per le attività educative legate alle scuole e agli asili sarà valido fino alla stessa ora di lunedì 15 aprile. Lo ha fatto sapere il portavoce militare Daniel Hagari.
Una persona è stata ferita da droni e razzi lanciati dal Libano verso il nord di Israele. Lo hanno riferito i media. L’esercito ha fatto sapere che sono “identificati tre lanci da oltre confine e che due droni degli Hezbollah sono esplosi nell’area di Hanita”, sempre nel nord del Paese. La stessa fonte ha poi aggiunto che “in risposta l’artiglieria ha colpito nel sud del Libano”. Nuove sirene di allarme nel nord di Israele al confine con il Libano. Lo ha fatto sapere il portavoce militare indicando il kibbutz Sasa a ridosso della frontiera.
Gli Stati Uniti assicurano ad Israele un “sostegno incrollabile” dopo il sequestro di una nave da parte dell’Iran. Lo ha scritto il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan in un post su X dopo aver avuto un colloquio telefonico con le controparti israeliane.
“I nemici, compreso il regime sionista e gli Stati Uniti, sono spaventati dalla vendetta promessa dall’Iran per il recente attacco israeliano alla sede del consolato iraniano a Damasco”: lo ha detto Yahya Rahim Safavi, consigliere della Guida Suprema Ali Khamenei. “Dopo che Teheran ha promesso di reagire all’attacco che ha ucciso dei membri delle Guardie Rivoluzionarie, i sionisti sono in allerta e in preda al panico per paura della risposta dell’Iran. Il regime israeliano ha interrotto gli attacchi su Rafah, perché il regime e i suoi sostenitori non sanno come, quando e in che modo l’Iran si vendicherà”, ha sottolineato. “L’attuale guerra psicologica, mediatica e politica è più spaventosa della guerra stessa per loro, perché aspettano ogni notte la risposta dell’Iran, mentre molti di loro sono fuggiti e si sono nascosti”, ha detto, citato dall’Irna.
Fonte Ansa
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