L’industria italiana cresce a giugno. Un aumento lieve, dello 0,5%, ma che segna una dinamica positiva per il secondo mese di seguito e in controtendenza rispetto ai dati di Francia e Spagna, dove, i dati sono in negativo e, in entrambi i casi, il risultato è peggiore delle attese. Mentre dalla Germania arriva un netto segnale positivo sugli ordini di fabbrica.
La dinamica positiva in Italia è estesa a quasi tutti i settori, ad eccezione del campanello d’allarme dei beni di consumo che segnano un calo dello 0,1%. Ottime performance invece per i beni strumentali (+1,5%), per i beni intermedi (+0,4%) e l’energia (+0,3%). Il risultato di giugno tuttavia fa registrare un calo dello 0,8% rispetto ad un anno fa per tutti i settori – tranne i beni strumentali – e non riporta il segno più alla media del trimestre che registra un calo dell’1,2% rispetto a quello precedente. E non a caso nel secondo trimestre il Pil italiano è diminuito dello 0,3% rispetto al primo dell’anno, ricorda l’Istat, portando la variazione acquisita per il 2023 a +0,8%.
Un calo a fronte del quale però “le condizioni del mercato del lavoro restano favorevoli”. Il tasso di occupazione infatti a giugno è salito al 61,5%, anche se ancora ben al di sotto di quello dei principali partner europei, facendo registrare un incremento di 0,2 punti rispetto a maggio e di 1,1 punti rispetto a giugno 2022. Il tasso di disoccupazione totale è calato al 7,4%. Il tasso di inattività è sceso al 33,5%.
L’andamento italiano della produzione, tuttavia, non rassicura i consumatori, che puntano il dito sul calo dei beni di consumo e intermedi a livello tendenziale (-2,3% e -4,4%), considerandolo “un chiaro campanello d’allarme, indicatore della difficoltà delle famiglie di arrivare a fine mese“.
Oltralpe intanto la Spagna ha registrato i dati peggiori, con un calo della produzione industriale a giugno dell’1% su base mensile e dell’1,6% su base annuale. A Parigi l’indice segna un calo dello 0,3% rispetto a maggio e dello 0,9% su giugno 2023. Buone notizie invece da Berlino, dove gli ordini di fabbrica sono aumentati del 7% a giugno rispetto al +6,2% di maggio. Su base annua si registra un aumento del 3%, rispetto al -4,4% di maggio.
Fonte Ansa
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