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Gaza, bombardato il grattacielo di Al Jazeera: Biden chiama Netanyahu

Un boato, poi il collasso. Un bombardamento israeliano su Gaza City ha cancellato la torre dei media internazionali, sede fra gli altri di Al Jazeera e Associated Press. Un attacco annunciato esattamente un’ora prima, per consentire agli occupanti di evacuarlo in sicurezza. Dopo trenta minuti, tuttavia, gli ordigni israeliani pare avessero già colpito il grattacielo che, secondo Tel Aviv, “ospitava gli uffici di media civili che Hamas usava come scudi umani”. Le brigate Izz al-Din al-Qassam avrebbero già minacciato una reazione, a quanto sembra parlando del centro di Israele.

Raid a Gaza, la reazione di Al Jazeera

Il raid contro il palazzo dei media ha lasciato scioccato il mondo della comunicazione internazionale. Una nota di Associated Press ha fatto sapere che la distruzione del grattacielo ha lasciato “sconvolti e inorriditi”, mentre Al Jazeera parla di “un precedente che viola tutte le norme del diritto internazionale e della civiltà umana”. E ancora: “Ciò che Israele ha fatto è un atto barbaro che prende di mira la sicurezza dei nostri giornalisti e impedisce loro di rivelare la verità”. Durissimo il commento anche sul preavviso concesso, definito molto breve. “Condanniamo la distruzione da parte di Israele del nostro ufficio a Gaza e chiediamo alla comunità internazionale di proteggere i giornalisti. È chiaro che chi ha intrapreso questa guerra non solo vuole diffondere frustrazione e morte a Gaza ma anche silenziare i media che stanno testimoniando la verità”.

Biden chiama Netanyahu

Nel frattempo prova a muoversi la diplomazia internazionale. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha telefonato al premier israeliano, Benyamin Netanyahu, come riferito via Twitter dal portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki. Una telefonata arrivata proprio dopo l’abbattimento del grattacielo dei media ma anche a seguito della strage al campo profughi avvenuta in mattinata. La Casa Bianca ha ricordato che “garantire la sicurezza dei giornalisti e dei media indipendenti è una responsabilità fondamentale”. Netanyahu avrebbe replicato che Israele “fa tutto il possibile per evitare di colpire persone non coinvolta… La prova – ha aggiunto – è che le torri, al cui interno c’erano obiettivi terroristici, attaccate dall’esercito, sono state sgomberate dalle persone non coinvolte”.

Damiano Mattana

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